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11 Maggio 2025
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Punto nascita di Mirandola, il documento di riapertura del Governo è mai arrivato a Bologna?

Punto nascita di Mirandola, il documento di riapertura del Governo è mai arrivato a Bologna? E' la domanda che circola in questi giorni nella Bassa dopo la rivelazione del parere del Governo favorevole alla riapertura della sala parto del Santa Maria Bianca, che venne chiusa nel Natale di tre anni fa. La giustificazione  che venne data da Regione e Ausl Modena è che a Mirandola ci fosse un basso numero di nascite che non garantiva la sicurezza delle partorienti. 
Oggi si scopre invece che gli esperti del Ministero della Salute la pensavano diversamente, ovvero che Mirandola dovesse rimanere aperta al di là del numero di parti perché era a servizio di un'area terremotata.

Chiariamo subito che la questione del numero dei parti è relativa: se si mette un buon servizio e si fanno politiche per fare venire le partorienti a Mirandola, esse arrivano. Se si fa campagna per farle andare a Carpi o a Modena, esse vanno là. 

Inoltre, quelli del Comitato Salviamo l'ospedale di Mirandola fanno osservare che guardando le future madri si contano quelle del mirandolese come 700, pressappoco lo stesso numero delle "pance" carpigiane. Ma Carpi è rimasto aperto e Mirandola ha chiuso, e Carpi ha oggi un disperato bisogno di mamme della Bassa per non farsi chiudere il punto nascita a sua volta, come ha bisogno di pazienti della Bassa per il suo nuovo grande ospedale, ed è per questo che l'ospedale di Mirandola ha il futuro segnato (ma questa è un'altra storia).

Torniamo al documento del Governo che impone l'apertura: la notizia è di quelle bomba, ma non ha scosso il mondo politico locale, di solito sempre pronto trasversalmente a commentare le vicende del nostro ospedale.si è mosso solo Guglielmo Golinelli della Lega, che in verità lo dice da tre anni che la decisione della Regione era stata fatta senza sentire il Governo

Ma oggi  a tirare fuori il documento-shock è stato il comitato Mirandola per Mirandola, il suo presidente Paolo Baraldi ha fatto un accesso agli anni del Ministero - una domanda che può fare qualunque cittadino - e coi tempi necessari ha avuto risposta. Si tratta di due pagine di documenti e tabelle, una sua carta intestata, con numero di protocollo e riferimenti, l'altro no, con il suo parere del "comitato", che sarebbe CPNN Comitato Percorso Nascita Nazionale. Eccoli:

Nel rimpallo di responsabilità che in questi anni c'è stato tra i livelli di amministrazione pubblica, il documento mette nero su bianco un concetto: Il Governo concedeva il permesso di stare aperto, è  stata quindi una decisione esclusiva della Regione Emilia-Romagna di Stefano Bonaccino di chiudere Mirandola.

Ma il dubbio tiene fermi certi commentatori: perchè se diamo per buono che quello è in effetti un documento del Governo, non ci sono indicazioni che sa stato effettivamente spedito a Bologna. E anche se fosse stato spedito, perchè Bologna ha taciuto su questa opportunità data da Roma e ha sempre insistito sulla questione numeri di parti, che invece il Ministero supera di slancio con la deroga per le aree terremotate?
Ma ragioniamo: è davvero plausibile che un Ministero produca un documenti ammnistrativo e non lo diffonda? Ed è plausibile che in Regione sia arrivato tutto e che sia stato dimenticato (o nascosto) in un cassetto? Siamo seri, no. 

Anche perchè - scomodando i latini - cui prodest?

Comunque, diversi esponenti di partito su questo punto hanno deciso di vederci chiaro: e se davvero qualcosa è stato nascosto, e se ai cittadini sono state raccontate balle, si faranno sentire. 

 

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