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15 Dicembre 2025
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Alice Neri, le novità del caso a un mese dal delitto

Un incendio. Viene scoperto così, esattamente un mese fa, l'omicidio di Alice Neri, mamma di 32 anni di Ravarino trovata cadavere nel bagagliaio della sua auto carbonizzata a Fossa di Concordia. Per il delitto un uomo è il principale sospettato: Mohamed Gaaloul, imbianchino precario di 29 anni, di origine tunisine. L'ipotesi degli inquirenti è che avrebbe agganciato la donna al bar dove lei aveva appena passato la serata con un collega e poi l'avrebbe uccisa. Per far sparire ogni traccia ha portato la sua auto in un posto isolato e le ha dato fuoco, con il cadavere dentro. E' andata così? E il movente?. Sono tante ancora le certezze che mancano e le risposte alle domande. Ma ecco il punto della situazione con le novità che mergono dalla vari e inchieste giornalistiche.

Il ricatto hard

Tentata estorsione. E' l'altro reato, che non c'entra con il caso Neri, per il quale sarebbe indagato Mohamed Gaaloul. Il 29enne rifiutando di restituire un prestito a una donna -  che non aveva nessun legame con Alice come in un primo luogo era emerso-  l'avrebbe minacciata di rendere pubblici dei video intimi, realizzati durante rapporti sessuali tra i due. Un ricatto hard. Lei racconta al Resto del Carlino:
«Mi ha ricattato dicendo che avrebbe mandato quei video alla mia famiglia per rovinarmi la vita. L’ho conosciuto questa estate dopo che ha fatto dei lavoretti a casa mia e ha fatto questi video senza che io lo sapessi. Con me non è mai stato violento, anzi mi sembrava un ragazzo solare, sorridente, simpatico. Parlano di gravissimi indizi contro di lui, io spero solo che esca la verità, e se è stato lui ad uccidere Alice (che io non conoscevo) è giusto che paghi con l’ergastolo».

Il testimone e i baci al bar

Spunta un testimone che era presente al bar di Concordia la sera in cui Alice e il suo collega Marco hanno preso il lungo aperitivo, tra giovedi 17 e venerdì 18 novembre. In quel bar, che a fianco ha le videolottery, c'era anche Mohamed Gaalouol. Il testimone racconta che a tarda notte ha visto Alice baciare due uomini. Prima quello con cui ha passato la serata, poi un secondo. Questi avrebbe baciato Alice mentre lei era in auto, prendendola per il collo per avvicinarla a sè attraverso il finestrino aperto. Era Mohamed? Il testimone lo conosce ma non è in grado di dire se fosse lui o meno, non lo ha identificato.

"Alice non conosceva Mohamed"

"Alice non conosceva Mohamed". Lo ribadiscono i familiari. Pe quanto è a loro conoscenza, non c'è mai stato un rapporto di alcun tipo tra i due. Inizialmente sembrava che Gaaloul fosse il Mohammed con cui Alice aveva lavorato in precedenza, nel suo vecchio posto di lavoro. Ma si tratta solo di omonimia, è un'altra persona.

Il principale sospettato

Nell'imminenza del delitto sono stati subito iscritti nel registro degli indagati due uomini, il marito di Alice, Nicholas Negrini, e l'amico dell'aperitivo. E' un atto formale che permette di avviare le indagini. Ma la settimana scorsa la svolta: è stato spiccato un mandato di arresto internazionale, supportato quindi da indizi, nei confronti di Mohamed Gaaloul, imbianchino tunisino di 29 anni che vive a Vallalta di Concordia con la moglie, che ha sposato pochi giorni fa. Una ragazza greca che da subito lo ha difeso dicendo che la notte del delitto il ragazzo ha dormito a casa e che insieme erano andati in Grecia, sua terra di origine, per festeggiare il matrimonio. Ma è lo stesso Gaaloul a smentirla: ai giornalisti che lo hanno raggiunto per telefono ha detto di essere in Svizzera, e che quella sera ha chiesto ad Alice, che non conosceva, un passaggio per andare a dormire a casa di suo cugino a Concordia. Al momento dell'arresto gli inquirenti hanno detto che Gaaloul nell'ultimo mese è stato in Germania, Svizzera e Francia, e proprio in Francia, dopo essere sfuggito a due tentativi di arresto, è stato bloccato.  

Il punto sulle indagini

Si aspetta che Mohamed Gaaloul venga estradato dalla Francia per poter procedere agli esami tecnici che potrebbero dire la verità sulla morte della povera Alice. In particolare, c'è un pezzo di tessuto ritrovato sul luogo del delitto, scampato alle fiamme, che potrebbe raccontare molto su quello che è accaduto quella notte. Impronte digitali, tracce di Dna, segni particolari: la Scientifica è al lavoro da un mese. Gli investigatori sono arrivati a lui dopo che l'amico di Alice ha detto che c'era un ragazzo che al bar l'aveva fissata insistentemente. Le immagini di sorveglianza confermano la sua presenza. La zona del ritrovamento, un campo isolato in via Griffona, a Fossa di Concordia, è vicina alla casa dell'uomo, e una macchina simile a quella di Alice sarebbe sta vista parcheggiata proprio a due passi dalla sua abitazione quel venerdì mattina. Lui ha ammesso di aver visto Alice al bar e di essere salito in auto con lei. Inoltre, sul cellulare di Alice nelle ore tra la notte e la mattina del delitto, è stata impostata una ricerca per la strada dove ha il domicilio di Mohamed Gaaloul. Chi ha impostato quella ricerca? Lui? O Alice? E perchè?

Un mese fa il delitto, oggi la fiaccolata

Intanto oggi è prevista la fiaccolata in memoria di Alice Neri, organizzata da familiari e amici a Modena. Appuntamento alle ore 17. Il ritrovo è in largo San Francesco. La fiaccolata silenziosa procederà per corso Canalchiaro e arrivare in piazza Grande.

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