Ventotto beni liturgici rubati restituiti alla chiesa dei santi Faustino e Giovita di Modena
MODENA - Oggi, giovedì 3 aprile, alle ore 11, nella parrocchia dei Santi Faustino e Giovita Martiri di Modena, sono stati riconsegnati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna al vicario generale dell’Arcidiocesi e al parroco della chiesa ventotto beni liturgici oggetto di furto. La cerimonia si è svolta alla presenza della direttrice dell’Ufficio Diocesano per i beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e delle autorità civili, religiose e militari della provincia di Modena. L’indagine è stata sviluppata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna su delega della Procura, emessa nell’agosto 2022, per svolgere accertamenti tecnici finalizzati all’individuazione della proprietà nonché alla valutazione, sotto il profilo artistico-storico e patrimoniale, di svariati beni di natura ecclesiastica sequestrati, nel corso di un’altra attività d’indagine, dalla Polizia Locale di Modena. I beni ecclesiastici, occultati in alcuni borsoni, erano stati ritrovati dagli agenti della Polizia Locale unitamente ad altri oggetti (vassoi, piattini, posate), anch’essi di probabile provenienza furtiva, all’interno di un locale condominiale di Modena.
I militari del Nucleo TPC di Bologna, nell’ambito del costante monitoraggio dei fenomeni delittuosi sul patrimonio culturale ecclesiastico, hanno ipotizzato sin da subito che gli oggetti sacri potessero appartenere alla chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita Martiri di Modena, dove ignoti malfattori avevano rubato, nel primo pomeriggio del 7 luglio 2022, svariati beni ecclesiastici, tra cui: pissidi, calici del XVIII e XIX sec., turibolo del XVIII sec., navicella del XIX sec. e altri beni culturali, per un valore commerciale complessivo di circa 30.000 euro. Infatti, su alcuni oggetti liturgici sono state rinvenute delle punzonature e delle etichette riconducibili proprio alla chiesa in questione.
A seguito del furto, il Nucleo TPC di Bologna ha acquisito le immagini dal sistema di videosorveglianza installato all’interno del luogo di culto. Dall’analisi dei filmati era stato constatato che un uomo aveva raggiunto la chiesa e, senza destare alcun sospetto, era entrato dirigendosi verso la sagrestia, per poi uscirne con la refurtiva contenuta in un borsone di colore scuro. L’indagine è proseguita con successivi accertamenti presso la sagrestia della chiesa, finalizzata ad acquisire e individuare eventuali tracce inerenti al furto. In tale circostanza, i militari TPC hanno sequestrato sulla scena del crimine una bottiglia di plastica trasparente, risultata abbandonata dall’autore del reato nei pressi della cassaforte svaligiata.
L’attività investigativa, continuata con specifiche indagini tecnico-scientifiche condotte dal Reparto Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) di Parma, ha consentito di esaminare l’oggetto abbandonato dall’autore del reato sul teatro dell’evento criminoso e il borsone utilizzato per trasportare i beni ecclesiastici trafugati. Gli accertamenti dattiloscopici e biomolecolari, unitamente all’attività di analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza, hanno poi permesso di individuare e identificare l’autore del reato in un cittadino straniero, già conosciuto alle Forze dell’Ordine, il quale, introducendosi all’interno della sagrestia ha aperto la cassaforte e ha rubato i ventotto beni ecclesiastici di importante interesse artistico-culturale. Per l’esito positivo della vicenda è stato, infine, importante l’esame autoptico con la relativa valutazione tecnica condotta dall’Ufficio Diocesano per i beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola che ha sottolineato il considerevole ruolo simbolico e identitario dei beni ecclesiastici recuperati per l’intera comunità di fedeli della chiesa parrocchiale e dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, oggetti liturgici catalogati nell’ambito del progetto dell’inventario diocesano dei beni mobili di valore storico-artistico, in collaborazione con il Ministero della cultura. A conclusione delle indagini condotte dai Carabinieri dell’Arte, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, che ha coordinato e diretto le indagini, ha disposto la riconsegna dei beni culturali ecclesiastici trafugati alla chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita Martiri di Modena.
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