Preoccupazione di Legacoop Emilia-Romagna per i dazi: “Forti impatti sulle cooperative”
Forte preoccupazione per l'impatto diretto e indiretto dei dazi sull'economia regionale e sulle cooperative. È stato questo uno dei temi al centro dell'assemblea di metà mandato di Legacoop Emilia-Romagna, che si è tenuta a Reggio Emilia, con la partecipazione del presidente di Legacoop Nazionale, Simone Gamberini. L'assemblea è stata aperta da una lectio magistralis sull'Europa di Enrico Letta, presidente dell'Istituto Jacques Delors. L'Emilia-Romagna, seconda solo alla Lombardia per valore, esporta negli Usa beni per 10,5 miliardi di euro. Quello degli Stati Uniti è il primo mercato di destinazione delle esportazioni di beni prodotti da imprese emiliano-romagnole. I principali settori per valore di export sono: i mezzi di trasporto/automotive (quasi 3,3 miliardi di euro esportati), i macchinari e gli apparecchi industriali (3,1 miliardi di euro), l'industria alimentare e delle bevande (986 milioni di euro).
"La cooperazione ha un ruolo rilevante nell'agroalimentare e subirà contraccolpi diretti dall'imposizione voluta dal presidente Trump - ha commentatoDaniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna - Ma non dobbiamo dimenticare gli effetti indiretti: l'indebolimento dell'economia penalizzerà anche servizi quali pulizie, logistica o ristorazione, che in Emilia-Romagna hanno una forte vocazione cooperativa. La situazione è preoccupante: il rinvio di 90 giorni non fa venir meno la necessità di costruire una azione comune in ambito europeo per sostenere le nostre produzioni e aprire opportunità verso nuovi mercati. Chiediamo un intervento del governo, con lo stanziamento di risorse immediatamente esigibili dalle imprese. È necessario anche l'intervento della Regione Emilia-Romagna, serve accelerare sulla valorizzazione dell'Economia Sociale per tutelare la qualità e l'attrattività del territorio".
"L'integrazione europea oggi è l'unica ancora di salvezza di fronte a queste tempeste - ha dichiarato Enrico Letta - L'Europa deve scoprire di più l'economia sociale. L'impegno oggi con il mondo cooperativo è, per me, un segnale fortissimo per dire che l'Europa non è soltanto il gigantismo economico ma l'Europa è soprattutto persone, territori e economia sociale".
L'imposizione dei dazi contribuirà a rafforzare lo scenario di incertezza economica globale. Legacoop Emilia-Romagna, nel corso dell'assemblea, ha presentato i primi risultati dei progetti per il rafforzamento della competitività delle cooperative, delle filiere in cui operano e a supporto di soci, lavoratori e familiari, che potranno accedere ad una formazione superiore grazie alla convenzione siglata con l'Università Mercatorum. Altri progetti, per la qualificazione dei dirigenti cooperativi e per la condivisione di buone pratiche per la distribuzione dei benefici economici in tutta la filiera, sono quelli della Community dei manager cooperativi e del Coordinamento delle 31 Academy aziendali di cooperative. Legacoop Emilia-Romagna sta sostenendo anche l'innovazione. Innovacoop, in poco più di un anno, ha attivato risorse pubbliche per 9,5 milioni di euro e affiancato 45 cooperative in percorsi di innovazione. Il digitale è centrale per il futuro delle cooperative associate a Legacoop Emilia-Romagna: il 48% ha in programma investimenti in software, il 31% in nuove strumentazioni tecnologiche, il 31% in sicurezza informatica e il 28% in formazione per nuove competenze digitali. Al centro dell'assemblea, organizzata congiuntamente a Legacoop Produzione e Servizi, anche la riflessione sul neomutualismo.
"Il valore della produzione delle cooperative aumenta del 40% se aggiungiamo anche quello che deriva dalle imprese partecipate, controllate o possedute interamente dalle cooperative. Questa realtà ci pone di fronte al bisogno di coerenza con i principi cooperativi nella conduzione di queste attività - ha concluso Montroni - Vuol dire avere una governance di qualità, ricambio generazionale, investire sul welfare aziendale come fattore di nuova mutualità, assumere la conoscenza e la formazione, non solo come elemento per la crescita delle imprese cooperative, ma come strumento per ridurre le disuguaglianze e offrire pari opportunità alle persone".
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