Finale Emilia, inaugurazione di piazza Garibaldi: i commercianti divisi
Di Sofia Fabbri
FINALE EMILIA. Mattinata di festa quella di sabato 12 aprile a Finale Emilia, per l'inaugurazione della rinnovata piazza Garibaldi. Ma non per tutti. Tra le facce sorridenti dei bambini sui gonfiabili stazionati, per l'occasione, in mezzo alla piazza, e alle persone in fila per delle frittelle calde agli stand, ci sono anche volti che portano con sé tristezza, delusione e anche arrabbiatura.
Quella di piazza Garibaldi è una questione spinosa fin dalla sua chiusura nel 2022. Un progetto per dare nuova linfa al centro storico di Finale Emilia, ma che ha visto sin dal suo esordio molte voci di dissenso. Chiudere la piazza alla circolazione dei veicoli, eliminare i parcheggi e chiudere il transito ai pedoni per la maggior parte della sua ampiezza: sono state azioni pesanti per la quotidianità dei finalesi, soprattutto per i commercianti della zona.
Vista come una posizione invidiabile di Finale Emilia fino al 2022, per tre anni i negozi di piazza Garibaldi hanno conosciuto un periodo di crisi, principalmente per il difficile accesso all'area. E i malumori sono stati anche molto forti, tanto che nel marzo del 2024, l'associazione Negozianti ha protestato in pubblica piazza davanti al sindaco Claudio Poletti, a cui sono state consegnate simbolicamente le chiavi delle attività aderenti.
Protesta che è andata anche oltre ai confini fisici della piazza, ma che si è scatenata sui social, soprattutto sui gruppi Facebook dei cittadini. "Soldi buttati al vento", "senza parcheggi", "triste, si poteva fare meglio", "orrenda" e tanti altri: questi alcuni commenti sul Garibaldi-gate. Ma, a onor del vero, ci sono state anche reazioni positive, di entusiasmo, rispetto alla riapertura.
È in questo clima di frattura che si inaugura la piazza, frattura sentita soprattutto dai commercianti. Le reazioni sono state molto diverse: alcuni non hanno tenuto aperto il negozio, nonostante la giornata particolare, all'insegna dello shopping in Garibaldi. Chi ha deciso di rimanere aperto, non è che detto lo abbia fatto per unirsi alla gioia della riapertura. Sono tre i commercianti che hanno espresso ai nostri microfoni il loro scontento, dicendo di "odiare il progetto" e di non voler rilasciare altri commenti.
Un sentimento condiviso, sì, ma non da tutti: "Questa giornata rappresenta la fine di un incubo durato tre anni. Si chiude un periodo veramente nero". E altri: "Speriamo che si tengano diverse manifestazioni in piazza, così che la gente si riabitui a passare per di qua. Dobbiamo essere positivi". Tanta incredulità, un cantiere che sembrava non avere fine, ma i commercianti si dicono "pronti per ripartire", chi d'accordo con il progetto, chi contrario.
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