Discarica di Finale Emilia, l’Assemblea Popolare sul nuovo procedimento: “Operazione verità”
FINALE EMILIA - Nota stampa dell'Assemblea Popolare in merito al nuovo procedimento penale inerente alla discarica di Finale Emilia:
"Operazione verità: così si potrebbero definire i due procedimenti penali contro i responsabili di Arpae e Hera-Feronia responsabili delle discariche di Finale Emilia: uno al momento sospeso in attesa di un pronunciamento della Corte Costituzionale l’altro che inizierà il prossimo 10 aprile. Le violazioni, di rilievo anche penale, che questi processi sono chiamati ad accertare riguardano la protratta inadempienza verso le norme di tutela ambientale (d.lgs. 152/2006), omissioni di atti dovuti e gravissime mancanze nell’attività di controllo e intervento a fronte degli inquinamenti ambientali posti in essere. Perché è tutto qua: esiste oppure no l’inquinamento delle acque sotto le discariche e se sì da cosa è dovuto e chi sono i responsabili. Spetterebbe ad Arpa accertarlo; già dal 2012 si sa che il sito è ‘potenzialmente contaminato’ ma di fatto non c’è mai stato un piano di caratterizzazione e una analisi di rischio su tutti gli elementi inquinanti che hanno superato il livello di soglia di contaminazione, facendolo solo per alcuni, quelli che si possono considerare ‘valori di fondo’, dovuti a cause naturali.
In questo modo si nasconde il reale stato delle cose, con grave pericolo anche per la salute pubblica. Arpae ed Hera sono strettamente dipendenti dalla volontà della Regione che ha deciso e voluto che l’unica discarica presente sul suo territorio fosse quella di Finale Emilia, costi quel che costi. Come cittadini ci battiamo da anni per sapere la verità, scontrandoci contro le inadempienze di Arpae. Per questo abbiamo fatto diversi esposti alla magistratura, trovando nel tribunale di Modena l’attenzione dovuta, in particolare da parte del Sostituto Procuratore dott. Marco Niccolini al quale, per il tenace impegno dimostrato nel far emergere la verità, va il nostro ringraziamento. L’ultimo dei nostri esposti è stato presentato proprio per sottolineare lo stato di inquinamento persistente, anche dopo che i responsabili della struttura, già sotto processo, sono cambiati; da qua l’imputazione anche per la nuova dirigenza. Esposti presentati non da un singolo cittadino o comitato, ma scritto e firmato da un insieme di persone e organismi. Ci siamo definiti Assemblea Popolare e ne fanno parte gli esponenti di diverse forze politiche locali, da Rifondazione Comunista a FdI, compresa la Lista civica Ricominciamo Daccapo.
Come parte lesa abbiamo dato incarico legale all’avvocato Fausto Gianelli di seguirci e assisterci nel procedimento che avrà inizio il prossimo 10 aprile, contando anche nella disponibilità di Legambiente regionale e del suo Centro di azione giuridica. Come cittadini abbiamo non solo il diritto ma anche il dovere di tutelare il territorio della nostra Comunità, così come di conoscere il reale stato delle falde sotto le discariche, ragion per cui consideriamo il nostro lavoro e queste vicende processuali una benefica ‘Operazione verità’".
Di seguito i nomi dei firmatari dell’esposto, presentato come Assemblea Popolare, da cui è scaturita questa nuova inchiesta che ha portato al nuovo procedimento:
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