Roberta Bruzzone, la lezione sull’amore tossico a San Possidonio – Cronaca e video integrale
SAN POSSIDONIO - Le prenotazioni sono andate sold out in poche ore e, se fossero state accolte tutte le richieste di partecipazione arrivate, il palazzetto dello sport si sarebbe potuto riempire tre volte. E' stata azzeccatissima la scelta di invitare Roberta Bruzzone, criminologa e divulgatrice, volto noto della televisione, a parlare di relazioni tossiche in occasione della Festa della donne.
Perché nel 99 % dei casi sono le donne le vittime, e a volte (troppe volte, sono già 6 e donne uccise dall'inizio dell'anno) va a finire male, con un femminicidio, e infatti il palazzetto era pieno di donne, e la scelta di invitare la Bruzzone l'hanno fatta le donne del gruppo protezione civile di San Possidonio, gente sveglia con tanto senso pratico che lo sa bene che che la violenza sulle donne va considerata quello che effettivamente è, un'emergenza. Come un'alluvione o un terremoto, ma molto più letale, perché lascia a terra molti più morti e feriti, e fa molti più danni.
E allora di questo si deve parlare se si parla di donne, ma attenzione a farlo non in modo retorico o pietistico, no. Bisogna farlo con chiarezza, senso pratico e se serve durezza, appunto, che è proprio quello che fa la Bruzzone, che - la conosciamo e per questo ci piace tanto - è una che dà pane al pane e vino al vino.
A una platea attentissima sia al Palazzurro che on line (Sul Panaro lunedì sera ha trasmesso l'evento in diretta sulla sua pagina Facebook) per quasi due ore la criminologa ha spiegato la differenza tra amore vero e "amore" tossico, i segnali cui stare attente, le strategie con cui il narcisista patologico ci individua in un momento di debolezza, fa la mappatura dei nostri punti deboli, e alla bisogna li usa come armi letali per annichilirci e annientarci, e quindi renderci soggiogate a lui, isolate da parenti e amici, sotto continuo controllo, senza neanche un ricordo da conservare perché questi vampiri emotivi pure i ricordi vogliono controllare, e li mistificano, e ti fanno credere che sei tu che ti sbagli, che ricordi male, capisci male, hai frainteso. Invece no, è tutta una tattica, una strategia.
Le parole della Bruzzone risuonano dentro ognuna di noi, perché tutte noi siamo cresciute nella cultura e nell'educazione che ha foraggiato la crescita e la diffusione di questi personaggi e del loro modo di rapportarsi con gli altri. Quando si dice "cultura patriarcale" si intende esattamente questo: è quella che permea i negozi di giocattoli dove i giochi per le bimbe sono tutti da fare in casa e quelli per i maschietti spingono avventura e fantasia; è quella dei libri di scuola dove i bambini possono sognare di fare da grandi l'ingegnere, il dottore, l'avvocato, e le femmine la maestra o l'infermiera, se proprio vogliono lavorare. Perchè la donna deve stare sempre un passo indietro.
Bruzzone ha spiegato in modo semplice, competente, comprensibile e potabile cos'è la prevaricazione, un rapporto tossico, e la differenza tra amore e disturbo mentale, che spesso confondiamo. Ha dato indicazioni pratiche su come scansare chi ti dice che la donna da sola senza un uomo non può stare, che la donna non deve studiare, non deve uscire la sera con le amiche, e pure a chi dice che la vocazione alla cura e all'accudimento sono tipiche delle donne. Non è cosi, puntualizza l'esperta, non c'è un tratto genetico della cura e dell'accudimento. Parla di donne alle donne, ma ovviamente i vampiri emotivi, i narcisisti patologici, sono anche tra di loro, e a volte i maschi ne sono vittime.
E, attenzione, non è solo nel rapporto di coppia che prosperano: li troviamo sul lavoro, a scuola, tra gli amici.
Persone insicure che si fanno grandi indebolendo gli altri, la vittima di turno. Anche i più giovani - Il 78% delle ragazze teme di subire violenza nella relazione, gli ultimi dati - si trovano invischiati in questi rapporti tossici, invece di vivere un rapporto di coppia in cui le persone si vogliono bene davvero, e condividono uno spazio in cui c'è modo di soddisfare i bisogni di ognuno in maniera adeguata.
Menzogna, controllo, paura, atteggiamenti vessatori e umilianti in queste relazioni tossiche, che non solo relazione d'amore, ma di potere - la fanno da padrona, in cui uno detiene il potere e l'altro si sottomette come se fosse una cosa normale, una normale modalità di relazione, in cui ad esempio essere controllati sui social media dai propri compagni è considerato normale. No, non lo è.
Di seguito il video integrale dell'incontro, dura circa un'ora e mezza:
Qui sotto, il nostro video servizio sulla serata le interviste alla sindaca di San Possidonio, Veronica Morselli, e alla giornalista Clarissa Martinelli, durata tre minuti.
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