Ex dirigenti Conad indagati per corruzione, Guardia di Finanza sequestra oltre 36 milioni
Questa mattina, 13 marzo, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo a carico di diversi soggetti risultati coinvolti, a vario titolo, in un’ipotesi di corruzione tra privati che coinvolge, nella veste di corrotti, l’ex amministratore delegato e l’ex direttore finanziario di Conad, la più importante catena della grande distribuzione operante in Italia e, nella veste di corruttori, un affermato imprenditore operante nel settore del trasporto su strada e un finanziere italiano, residente all’estero e già noto alle cronache giudiziarie. Il consorzio risulta parte offesa nel procedimento per il reato corruttivo. Complessivamente sono indagate dalla Procura della Repubblica di Bologna 9 persone per corruzione tra privati e autoriciclaggio e, di conseguenza, è stato disposto ed eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un valore complessivamente pari a oltre 36.500.000 euro, di cui 28.640.000 quale profitto del reato corruttivo e, la parte restante (circa 8.000.000) per autoriciclaggio. Le attività di indagine traggono origine da un esposto presentato presso la locale Procura della Repubblica dai rappresentanti di due cooperative socie di un noto consorzio. Le investigazioni hanno portato alla luce plurime condotte corruttive finalizzate a ottenere indebiti vantaggi economici nell’ambito di un’importante e complessa operazione di acquisizione da un rilevante player francese operante nel medesimo settore di numerosi e prestigiosi punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale e contratti di trasporto e deposito stipulati con terzi fornitori di servizi.
Più in dettaglio l’ex amministratore delegato e l’ex direttore finanziario del menzionato consorzio hanno dapprima costituito, con la complicità di propri familiari e con l’interposizione di una fiduciaria, una società di consulenza con sede a Milano e successivamente ottenuto somme per oltre 3.000.000 di euro da società di trasporto e di deposito in occasione della sottoscrizione dei citati contratti e per 11.300.000 euro da un noto imprenditore romano residente all’estero, formalmente giustificati da fittizie prestazioni di consulenza. Quest’ultimo è divenuto – tramite un proprio gruppo societario con sede in Lussemburgo – partner finanziario del consorzio nell’affare con cui, mediante una società “veicolo”, è stata rilevata la sub-holding italiana del citato gruppo GDO francese titolare, come accennato, di svariati punti vendita (supermercati) e dei relativi immobili commerciali. Con tale operazione, gli immobili sono stati ceduti a fondi immobiliari gestiti dal predetto imprenditore e il consorzio si è altresì impegnato a cedere a quest'ultimo al prezzo simbolico di 1 euro una parte consistente della quota di partecipazione detenuta nella società “veicolo”. L’analisi dei flussi finanziari collegati a detti pagamenti corruttivi ha consentito di ricostruire come gli stessi siano stati impiegati, in larga parte, in attività di investimento effettuate con modalità tali da ostacolare la ricostruzione della provenienza delittuosa delle somme, e in parte in spese significative per attività ludiche, tra le quali, la sistematica partecipazione alla nota manifestazione automobilistica “Mille Miglia” con un’autovettura storica acquistata proprio utilizzando i profitti illeciti.
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