Elezioni a San Prospero, tra i due litiganti il Pd si chiama fuori
SAN PROSPERO - “Se non dovessero prevalere ragionevolezza e senso di responsabilità, nessuno dei due attuali candidati potrà dire di rappresentare il Partito Democratico, né partecipare alle elezioni con il suo simbolo, perché a rappresentare la comunità di centrosinistra può essere solo e soltanto una persona che dimostri, nei fatti, di avere la forza di porre l’interesse collettivo davanti ad ambizioni e destini personali”: queste le parole, chiarissime, pronunciate questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presso al sede della Federazione modenese, dal segretario provinciale del Pd Stefano Vaccari in merito alla vicenda che attualmente vede, a San Prospero, la volontà di candidarsi di Sauro Borghi ed Eva Baraldi.
Una situazione di divisione nel campo progressista che il Pd non può in alcun modo appoggiare: “A Sauro ed Eva abbiamo prospettato tre ipotesi – spiega il commissario Pd di San Prospero Simone Silvestri – ovvero di confrontarsi democraticamente alle primarie, oppure di convergere su un solo nome o ancora, in alternativa, di fare entrambi un passo indietro e sostenere un terzo candidato.
A chiedere a Sauro ed Eva di superare l’intransigenza delle rispettive posizioni non sono io, né il segretario, ma tutta la comunità democratica di San Prospero, che nel corso dell’ultima Assemblea ha votato all’unanimità una posizione chiara. Prevalga dunque la ragionevolezza, altrimenti saranno gli elettori a scegliere liberamente, e nessuno dei due correrà con l’appoggio del Pd”.
“I numeri delle ultime elezioni regionali – continua Vaccari – ci dicono chiaramente che il campo progressista e il Pd crescono, in tutta la Bassa e anche a San Prospero; ma ci dicono con altrettanta chiarezza che si vince se si è uniti, mentre correre separati è la strada certa per consegnare il paese al centrodestra. E questa eventuale responsabilità, se i due attuali aspiranti sindaco non sapranno confrontarsi e far valere il senso più alto del fare politica, sarà solo ed esclusivamente loro, non certo della comunità del Pd, che fino all’ultimo ha fatto di tutto per evitare questo nefasto scenario.
Entro il 25 aprile si dovranno presentare le liste, dunque la soluzione andrà trovata nella prima metà del mese prossimo”.
“Il Partito Democratico – concludono Vaccari e Silvestri - fonda la propria ragion d’essere nell’unione e nella sintesi delle forze progressiste, non nella loro frammentazione, e la comunità di San Prospero non ha bisogno, né si merita, una frattura come questa.
Rimaniamo in fiduciosa attesa che, alla fine, possano essere il senso di responsabilità e il prevalere degli interessi comuni rispetto a quelli personali a prevalere, per il bene non di un singolo o di un gruppo, ma di tutta la comunità di San Prospero”.

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