Aimag, ex sindaci della Bassa replicano al segretario Pd di Modena Vaccari: “Racconto surreale”
Attraverso una nota stampa, alcuni ex sindaci di comuni della Bassa modenese, nello specifico Maino Benatti (Mirandola), Luigi Costi (Mirandola), Stefano Draghetti (Cavezzo), Carlo Marchini (Concordia), Ivano Mantovani (Concordia), Sauro Secchi (Mirandola), Alberto Silvestri (San Felice) e Luisa Turci (Novi), rispondono alle dichiarazioni del segretario della Federazione del Partito Democratico di Modena, Stefano Vaccari, intervenuto a difesa del lavoro portato avanti dagli attuali primi cittadini in merito alla questione Aimag:
"Non sappiamo dall’alto di quale pulpito Stefano Vaccari si permetta di insinuare che chi critica la svendita di AIMAG mancherebbe di onestà intellettuale, né su quali basi si permetta di affermare che finalmente ci sarebbe una soluzione seria per AIMAG, come se in passato l’azienda fosse stata gestita a tarallucci e vino. Se questo è il metodo, anche noi ci permettiamo di dubitare delle conoscenze di Vaccari su AIMAG e delle sue competenze imprenditoriali. Con l’onestà intellettuale evocata e con la conoscenza dei numeri ci permettiamo di dire che il racconto sullo stato di Aimag è quantomeno surreale. Prima di pontificare, Vaccari si faccia qualche domanda: come mai i conti sarebbero peggiorati proprio in parallelo con la crescente pressione di HERA e dei suoi fan per prendere il controllo dell’azienda? Come mai i dati aggiornati, che dimostrerebbero una irrimediabile caduta di AIMAG, non sono ancora stati forniti ai consiglieri comunali? Forse perché da quello che trapela non sono poi così tanto catastrofici? Ad esempio: pare che l’EBITDA (Margine Operativo Lordo che indica la capacità di una azienda di produrre ricchezza) sia in costante e significativa crescita (€ 65,5 mln nel 2024 contro i 60,4 mln nel 2023) e che la PFN (posizione finanziaria netta, l’indebitamento netto di una azienda) si assesti tra i 160 e 170 mln di € rispetto ai 209 del 2023, un recupero prodigioso. Come mai allora bisogna “salvare AIMAG e per “salvarla” dovremmo regalarne il controllo ad HERA?
Ci risparmi, per cortesia, la favola del controllo strategico in una impresa dove il socio di minoranza nomina il management e ha la maggioranza nel consiglio di amministrazione. Se il PD è ancora una comunità democratica dove si discute e ci si confronta liberamente, allora anche in questo territorio abbiamo il sacrosanto diritto/dovere di discutere di un tema importante come il futuro della multiutility che ha creato e che da più di 50 anni serve dignitosamente i cittadini dell’area, senza diktat dall’alto o, peggio ancora, da potentati economici e finanziari. Prendiamo infine anche atto che per Vaccari non c’è rapporto fra il voto degli elettori e il mandato dei sindaci, per cui, a quanto pare, si può promettere una cosa in campagna elettorale e fare l’esatto opposto subito dopo il voto. Francamente non è la nostra idea di politica e tantomeno di una politica di sinistra. Se si vuole davvero discutere con “serietà e onestà intellettuale”, signor segretario, allora si faccia punto e a capo. E discutiamo alla luce del sole, non in conclave ristretti e tra “amici del giaguaro”, a proposito del lavoro trasparente fatto in questi mesi".
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