Aimag deve essere necessariamente governata da Hera? No, è stato spiegato a un convegno
Aimag deve essere necessariamente governata da Hera? No, è stato spiegato a un convegno. L'altro pomeriggio una cinquantina di persone hanno riempito il circolo Mattatoyo di Carpi per "C'Hera una volta Aimag", assemblea pubblica contro la privatizzazione dei Beni Comuni.
Si è trattato della prima di una serie di iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza sul piano di riassetto di AIMAG SpA avvallato dalle Sindache e dai Sindaci dei 21 Comuni soci della multiutility che, se attuato, metterà Aimag sotto il controllo esclusivo di Hera, come ha chiarito al di là di ogni ragionevole dubbio e di ogni mistificazione l’avviso ufficiale pubblicato sul sito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Come raccontano dall'organzzazione di tutela ambientale Carpi per la giustizia climatica e sociale,
I relatori Corrado del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e Alberto Silvestri (ex sindaco di San Felice sul Panaro) del comitato AIMAG Per il Territorio e la relatrice Monica Medici Consigliera comunale della lista Carpi Civica hanno fornito un contributo prezioso per comprendere cosa sta accadendo e come l’operazione che si vorrebbe realizzare rappresenti di fatto la cessione del controllo di AIMAG al socio privato, per giunta di minoranza, privando così la collettività di un bene pubblico (perché di questo si tratta essendo Aimag il frutto degli investimenti pubblici effettuati negli anni passati dai Comuni) che gestisce servizi primari relativi ad acqua, rifiuti ed energia, fondamentali per i diritti di cittadine e cittadini e per la tutela dell’ambiente, tutti elementi fondamentali in questi tempi di crisi climatica e sociale.
Ciò che è emerso con forza da questo incontro è che la cosiddetta “partnership” AIMAG-HERA non è l’unica opzione percorribile, come sostenuto senza valide motivazioni dai nostri Amministratori.Al contrario, ce ne possono essere molte altre soprattutto per il servizio idrico integrato, che potrebbe essere realisticamente ripubblicizzato alla scadenza delle concessioni fissata per il 31/12/2027, quando reti e impianti torneranno nella piena disponibilità dei Comuni i quali potrebbero decidere per la gestione in house (pubblica), concretizzando finalmente l’esito dei referendum sull’acqua del 2011 che ne chiedevano appunto la ripubblicizzazione e sottraendo definitivamente un bene così prezioso a logiche speculative e di profitto.Pare che questa ipotesi non sia stata nemmeno presa in considerazione dai Sindaci e dalle Sindache.
Ribadiamo con forza che è giunto il momento che Sindache e Sindaci coinvolti in questa vicenda si assumano completamente il ruolo per cui sono stati votati e si confrontino direttamente con la cittadinanza a cui devono molte spiegazioni.Come Carpi per la giustizia climatica e sociale continueremo a lottare per un’AIMAG pubblica e ci auguriamo che i Consiglieri e le Consigliere comunali, a cui spetterà l’ultima parola, agiscano in nome dell’interesse collettivo opponendosi a tale progetto.
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