Modena, grande festa per i 150 anni dell’Ippodromo della Ghirlandina
MODENA - Compie 150 anni l’Ippodromo Ghirlandina di Modena. Un prestigioso traguardo per una struttura che ha ospitato grandi eventi, rimanendo al passo coi tempi, senza dimenticare il passato.
Classificato nel 2018 tra i primi 6 ippodromi d’Italia, quello della Ghirlandina vanta una struttura all’avanguardia a livello europeo.
Per festeggiare il prestigioso traguardo, sono tante le iniziative in programma.
“I 150 anni di attività saranno celebrati ufficialmente il prossimo 11 maggio in occasione del Gran Premio “Giovanardi”, quando sarà presentato anche il libro che ripercorre la storia della struttura – spiega Elena Romanò Responsabile eventi e pubbliche relazioni Ippodromo Ghirlandina Modena -. Invece, lo scorso 14 dicembre c’è stata la conferenza stampa con la presentazione del nuovo calendario corse, mentre il 23 gennaio si è tenuta la cena con le autorità, che hanno portato documentazioni storiche di quando l’ippodromo era ancora al Novi Sad.
Nella prestigiosa sede di Porta San Francesco, dimora storica della famiglia Olivi Mocenigo, le autorità hanno festeggiato i 150 anni di storia dell’ippodromo a tavola, con un menù che ha preso spunto da quello della famiglia Fini, in occasione delle corse al trotto del1930. Per l'occasione gli ospiti hanno potuto godere di una anteprima, ovvero l'apertura della Bottega San Francesco, nella prestigiosa sede della Salumeria Telesforo Fini. A rendere possibile tutto questo, il Presidente dell'ippodromo, Alessandro Arletti e lo staff del titolare della Bottega storica, Marco Olivi.
Ospiti d'onore, il sottosegretario all'Agricoltura Patrizio La Pietra, cui il presidente Arletti, alla presenza delle autorità e delle rappresentanze delle categorie ippiche, ha consegnato il documento per il rilancio delle sommesse, il Comandante dell'Accademia Militare Generale Davide Scalabrin, il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, il Presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Molinari. Una serata allietata anche dalla magnifica voce della soprano Maria Francesca Rossi, che, in apertura, ha accolto i presenti con le note dell'Inno d'Italia.
Una storia lunga 150 anni quella dell’Ippodromo, iniziata nel febbraio del 1875 con la nascita della Gloriosa Società Modenese per Esposizioni Fiere e Corse di Cavalli. Ancor prima della sua nascita e conseguentemente del nuovo ippodromo, dal 1856 al 1867 le corse annuali a Modena, si svolgevano sulle mura della città, poi dal 1868 nel prato delle manovre.
I quattro modenesi amatori di cavalli, che fondarono la Modenese, rispondevano al nome di Alfonso Bellettini, Antonio Capri, Leopoldo Vaccari, Giuseppe Zoboli.
Già un anno dopo della costituzione del sodalizio, nel 1876, si tenne a Modena la prima riunione di corse al trotto nell’ippodromo e la prima Fiera Cavalli. Nel 1880, la società Fiere e Corse, diretta dal suo primo presidente il Prof. Giuseppe Tampellini, innalzò il suo vessillo con un nastro giallo e blu, i colori di Modena. La nobiltà della città partecipava intensamente a queste riunioni ippiche.
Già nel 1893 si effettua per la prima volta la corsa Pariglie: vincono Olrack e Grecuzzo. Nel 1889 entra in funzione il Totalizzatore, si scommette per 2.200 lire, c’è molto entusiasmo a fianco delle corse, nelle stalle del Foro Boario, vengono esposti numerosi soggetti, bellissimi, che suscitano l’interesse di tutta la popolazione.
Nel 1915, l’amministrazione comunale grazie all’interessamento di Pier Luigi San Donnino, stanziò 52.000 lire per allargare la pista e costruire tribune in pianta stabile.
All’inaugurazione aderirono con entusiasmo i Principi di Savoia e altre massime autorità. Per consentire il regolare svolgimento delle corse, erano in tempo stati posti sei palchi intorno alla pista (distanti 200 metri uno dall’altro), in ognuno dei quali stavano 2 giudici che annotavano le rotture dei cavalli. Il Presidente della Modense Cav. Tito Giovanardi, riuscì in seguito a portare a Modena il Campionato Europeo. Nel 1925 la società festeggia i 50 anni di corse sotto l’alto Patrocinio di Benito Mussolini.
Attrattiva maggiore, il Gran Premio Modena Internazionale di 120.000 lire. Grazie anche ai nomi di Ettore Barbetta e Nello Branchini, il nome di Modena salì alla ribalta del trotto Nazionale, nel 1931 il Dott. Cacciari vinse con Etrusco, di proprietà del conte Orsi Mangelli il G.P. Allevamento, mentre Nello Branchini con Jassemine vinse il G.P. Internazionale Ghirlanda.
Dalle prime modeste manifestazioni del 1876 si era giunti ad affermazioni mirabili. Dalle 3.000 lire alle 160.000 lire di premi di quegli anni. La Società Modenese per Esposizioni Fiere e Corse di Cavalli scolpì il suo nome nella storia come quel glorioso organismo al quale è legata una rilevante parte delle manifestazioni modenesi di questo secolo.
Oggi, come allora, l’attività principale è quella delle corse al trotto, ma la struttura ospita anche scuole, eventi e manifestazioni.
“L’ippodromo non è un luogo per ludopatici come qualcuno potrebbe immaginare – spiega Romanò -. Durante le giornate di gran premio sosteniamo eventi benefici e collaboriamo anche con le Politiche sociali del Comune di Modena. L’ippodromo è lo spettacolo dello sport, non la scommessa”.
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