Farmacia di Rivara, nel bilancio triennale del Comune non ne è prevista la vendita
Farmacia di Rivara, nel bilancio triennale del Comune non ne è prevista la vendita. E' il primo punto fermo che arriva in una vicenda che sta preoccupando molti cittadini. "Non la vogliamo chiudere, nè tantomeno ci vogliamo mettere al suo posto un videolottery", sottolinea con decisione il sindaco di San Felice sul Panaro, Michele Goldoni.
L'idea di vendere il centro farmaceutico di Rivara era stata messa sul piatto a Natale, quando l'amministratore unico della farmacia di Rivara - che è di proprietà comunale e gestita dagli attuali farmacisti in seguito a un bando che scade nel 2029 - aveva fatto notare che il suo status poteva contravvenire una prescrizione di legge, la legge Madia sugli enti pubblici entrata in vigore negli anni scorsi. Conseguenza, la necessità di disfarsi di questo bene comunale.
Il Comune aveva valutato la cosa e l'opposizione era insorta, è stata anche attivata una raccolta firme per evitare la vendita di questo prezioso punto di riferimento della frazione sanfeliciana, apprezzato anche da tutti gli altri residenti dei dintorni. La farmacia, peraltro, è in attivo, fornisce alle casse del Comune oltre centomila euro di profitti all'anno e ha circa duecentomila euro di capitale di riserva. Un gioiellino, insomma.
"Noi non vogliamo chiudere la farmacia - chiarisce il sindaco - ma vogliamo vederci chiaro e rispettare le leggi, per questo ho posto un quesito alla Corte dei Conti per chiarire se davvero siamo obbligati a vendere o che percorso dobbiamo fare per essere in regola".
I tempi per avere risposte sono lunghi, per questo per ora nel bilancio triennale del Comune fino a fine 2027 non sono stati ascritti gli incassi delle eventuale vendita. Che rimane, però, appesa come una spada di Damocle. Perché "Se la Corte dei Conti chiarisce che la vendita si deve fare, la faremo".
Riassumendo, l'ipotesi del Comune di disfarsene è congelata in attesa di un parere della Corte dei Conti.
Ma Goldoni insiste a rassicurare i cittadini "Anche se ci farà il passaggio della vendita della farmacia, chiunque la compre non lo fa per venderla, fa prezzi uguali. Del resto la farmacia comunale eroga un servizio privatistico, i prezzi per i cittadini sono gli stessi che nelle altre farmacie, quindi non cambierebbe nulla. Quindi do per scontato che il servizio rimarrà uguale". E chiosa, non nascondendo l'amarezza: "Ho sentito dall'opposizione cose fuori luogo, come ad esempi che al posto della farmacia facciamo una videolottery. Questo è inaccettabile".
TESTO CORRETTO
"...non lo fa per venderla. Del resto la farmacia comunale eroga un servizio privatistico, i prezzi per i cittadini sono gli stessi che nelle altre farmacie, quindi per loro (i cittadini, Ndr) non cambierebbe nulla. Quindi do per scontato che (in caso di vendita, Ndr), il servizio rimarrà uguale. E chiosa, non nascondendo l'amarezza: "Ho sentito dall'opposizione cose fuori luogo. E da altri (non specificati, Ndr) cose come ad esempio che al posto della lotteria facciamo una videolottery. Questo è inaccettabile".
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