Dal 2020 piantumati a Modena oltre 68mila nuovi alberi
MODENA - Dal 2020 a oggi sono oltre 68mila le piante messe a dimora nel territorio del Comune di Modena, di cui oltre 55mila 600 alberi distribuiti a privati dai vivai accreditati nell’ambito del progetto regionale “Mettiamo le radici per il futuro”, 2.350 che l’Amministrazione ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna attraverso bandi dedicati ai comuni e più di 10.200 che il Comune ha messo a dimora autonomamente su proprietà comunali, tutte dotate di garanzia di attecchimento e piantate prevalentemente per la realizzazione di alberature stradali ma anche per la realizzazione di boschetti, filari e aiuole. A queste, vanno aggiunte tutte le alberature che sono state piantumate negli interventi di trasformazione privata in attuazione delle strategie del Pug.
A fare il punto sulle piantumazioni di nuovi alberi effettuate in città è stata l’assessora all’Urbanistica e al Verde Carla Ferrari, nel Consiglio comunale di mercoledì 19 febbraio, in risposta all’interrogazione, trasformata in interpellanza, della consigliera Maria Grazia Modena (Modena per Modena) sulla richiesta del Comune alla Regione di avere 200 mila alberi per partecipare al progetto “Quattro milioni e mezzo di nuovi alberi, il corridoio verde dell’Emilia-Romagna”, poi ribattezzato “Mettiamo le radici per il futuro”. La consigliera ha chiesto, in particolare, se il Comune ha ottenuto i 200mila alberi dalla Regione Emilia-Romagna in tempo utile per finire la piantumazione entro il 2023, quanti sono stati piantati, in quali zone e in che modo (filari, bosco, spartitraffico, aiuole), quanti sono seccati e sono stati sostituiti.
L’assessora Ferrari ha precisato che “la partecipazione del Comune al progetto del 2020 non era strettamente finalizzata a richiedere 200 mila alberi, ma rappresentava piuttosto un obiettivo di più lungo termine. Ogni amministrazione – ha proseguito – ha recepito nelle proprie strategie l’obiettivo regionale di migliorare l’ambiente e contribuire a contrastare la crisi climatica arrivando a piantumare in Regione 4,5 milioni di alberi in cinque anni. La Giunta comunale di allora annunciò l’obiettivo politico di lunga durata di arrivare a 200 mila alberi in più, mettendo in atto le azioni per il raggiungimento di quell’obiettivo, tra cui l’elaborazione del Pug, Piano urbanistico generale, assunto nel dicembre 2021 e approvato in Consiglio comunale nell’estate 2023, con le strategie per riconoscere e progettare la rete ecologica”. Ferrari ha, infatti, spiegato che “il Pug prevede una serie di importanti strategie e obiettivi per il potenziamento della rete verde e blu, e individua nuovi corridoi ecologici e reti ecologiche urbane anche attraverso interventi di forestazione, sostenendo la creazione di quattro nuovi grandi boschi”. L’obiettivo del Piano è favorire la forestazione, in ambito rurale, secondo le indicazioni della rete ecologica e, in ambito urbano, attraverso politiche diffuse di incremento delle alberature (micro-forestazione) lungo le strade, nei piazzali e nei parcheggi, qualificando i principali spazi verdi pubblici. “Con il Pug sono stati individuati possibili luoghi di futura forestazione – ha aggiunto – per la cui realizzazione dovranno essere ricercate le risorse, sia partecipando ai bandi regionali sia stanziando risorse proprie”.
L’assessora ha quindi ribadito che il Pug pone una particolare attenzione alla progettazione delle aree verdi e più in generale degli spazi aperti e stabilisce, che negli interventi e trasformazioni complessi privati (accordi operativi, piani attuativi di iniziativa pubblica, permessi di costruire convenzionati, ecc.) le aree verdi devono essere compatte, estese, connesse e gli spazi aperti (costituiti da strade, piazzali, parcheggi, e altri spazi scoperti, esistenti o di nuova realizzazione) funzionali all’incremento delle prestazioni ambientali e del confort urbano con, ad esempio, la messa a dimora di nuovi alberi, ma anche la realizzazione di rain-gardens e pavimentazioni permeabili nel territorio urbano, per contrastare l'isola di calore. “Ogni intervento privato di nuova costruzione e ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione – ha proseguito – deve assumere l'indice di riduzione dell'impatto edilizio (Rie) quale indice di qualità ambientale, finalizzato a migliorare la progettazione rispetto ai temi della permeabilità del suolo e del verde; la piantumazione e l’inverdimento pensile sono elementi essenziali nella determinazione dell’indice stesso”.
Ferrari ha poi precisato che il progetto regionale non prevede una localizzazione puntuale delle nuove alberature, ma che “il Pug promuove il censimento del verde, attualmente in corso, finalizzato a costituire una banca dati di conoscenze e informazioni in merito all’ubicazione delle aree verdi quale strumento dinamico comune e trasversale utile sia per la corretta pianificazione di nuove aree verdi sia per la programmazione del servizio di manutenzione e dei necessari interventi economici”. Dal censimento (effettuato per superficie e non per numero di alberi), risultano essere oltre 400 gli ettari di superficie a verde di proprietà comunale, comprensive di quelle boscate, ed è attualmente è in corso il censimento degli alberi urbani.
L’assessora ha infine evidenziato che “i temi del verde sono fortemente presenti negli indirizzi di governo dell'attuale Amministrazione, che prevedono importanti obiettivi per una città come ‘un luogo in cui vivere bene’ favorendo la salubrità dell'ambiente cittadino e la cura della città, attraverso l'incremento del verde pubblico, il rafforzamento della rete di parchi urbani, la desigillazione del suolo e la valorizzazione dei corridoi ecologici, oltre che processi volti al ripensamento delle aree verdi e degli spazi pubblici, nella loro multifunzionalità e nel loro utilizzo per attività di aggregazione e di valore sociale. L’obiettivo specifico – ha affermato concludendo – è sviluppare la forestazione pubblica nella parte urbana e nell'area periurbana adottando il principio 3/30/300: 3 alberi visibili da ogni abitazione, 30% di copertura arborea di ogni quartiere e uno spazio verde a non più di 300 metri da casa”.
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