Carpi, aggressione ad un infermiere mentre soccorre un bambino
CARPI - Un infermiere è stato aggredito, a Carpi, nel corso di un intervento per soccorrere un bambino, le cui condizioni non erano, per fortuna, gravi. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, l'infermiere avrebbe invitato i familiari del bambino a velocizzare le operazioni per portare il il bambino in ambulanza in modo da fare rientro in ospedale e liberare il mezzo per eventuali altre chiamate, quando un vicino di casa lo avrebbe spinto contro il muro e poi a terra, provocandogli la lussazione di una spalla.
In relazione all’aggressione a personale 118 avvenuta lunedì 3 febbraio, il dottor Geminiano Bandiera, direttore del Dipartimento Interaziendale di Emergenza-Urgenza di Modena, dichiara quanto segue:
“Non è facile dover commentare l’ennesima aggressione, questa volta fisica, nei confronti di un equipaggio del 118, intervenuto al domicilio di un cittadino che aveva contattato la Centrale Operativa per un problema di salute del figlio. È inaccettabile: è intollerabile ogni forma di violenza, a maggior ragione quelle nei confronti di un operatore del servizio sanitario pubblico che ha come obiettivo prestare la migliore assistenza possibile. Ho telefonato al professionista aggredito per portargli la vicinanza mia personale e dell’Azienda: al di là delle conseguenze, anche fisiche in questo caso, di ciò che si subisce, c'è anche una sofferenza emotiva che non va sottovalutata. Mentre si è consapevoli di poter correre rischi per la propria incolumità intervenendo in scenari pericolosi, come incendi o alluvioni per fare alcuni esempi, nella mente di noi operatori del soccorso non è in alcun modo in preventivo l’idea di essere aggrediti nell’esercizio di questa funzione e quando succede scattano sentimenti ed emozioni di profonda tristezza e delusione. Dobbiamo tutti impegnarci insieme, sanità, istituzioni, volontariato, cittadini, andando oltre le polemiche, per ricostruire il rapporto di fiducia tra il personale sanitario e la popolazione. Tutti vogliamo il benessere delle nostre comunità, di chi ci vive e anche di chi ci lavora”.
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