Agrivoltaico a Carpi, Lega: “Foglia di fico del finto ambientalismo nostrano”
CARPI - Nota stampa della Lega Carpi:
"Il progetto agrivoltaico "Cascinetto" di prossima costruzione a Carpi è il primo di una lunga e assurda serie di impianti previsti sul nostro territorio, col benestare della maggioranza PD-Verdi. Parliamo di circa 30 ettari che vengono tolti all'agricoltura per destinarli ad una produzione di energia ben lontana dall'essere funzionale alle nostre esigenze, così come utile alla sedicente "transizione energetica". È giunto il momento di mettere nuovamente discussione il "green deal", anche attraverso la critica a progetti come quelli previsti a Carpi che accettano (e subiscono) passivamente tutte le conseguenze di scelte ideologiche senza alcun vantaggio ambientale ed economico per il territorio e la nostra comunità. La Lega è pronta a proseguire questa lotta, localmente e nelle sedi opportune, per provare a cambiare quelle norme regionali, nazionali ed europee contrarie al buon senso e agli interessi dei cittadini. Una visione poco pragmatica, controproducente e del tutto ideologica, frutto di decenni di propaganda progressista in Italia e in Europa che ci ha portato ad una lenta ed inesorabile deindustrializzazione. Politiche autolesioniste della sinistra nostrana che, in accordo coi popolari europei, hanno portato l'UE all'irrilevanza strategica e geopolitica, privandosi senza alcuna logica di fonti energetiche indispensabili (come il gas russo), provocando un'impennata dei costi delle bollette.
Scelte ed errori che arrivano da lontano e da cui, specialmente nel periodo covid, avremmo dovuto imparare la lezione, concentrandosi su investimenti utili alla ripresa economica e ad una più possibile autosufficienza energetica, senza compromettere le relazioni internazionali o la nostra industria. Con il Governo Conte II prima e con Draghi poi, si è infatti deciso invece di indebitarci con il PNRR, il programma di investimenti dell'UE fortemente vincolante e impregnato di ideologia green, con pesanti condizionalità per l'Italia a cui la LEGA è stata l’unico partito italiano in Europa a votare contro! Contestualmente la Regione Emilia-Romagna, a maggioranza rosso-verde e anch’essa prostrata alla vulgata green, non si è preoccupata in questi decenni di pulire fiumi e canali, nonché di realizzare le opere infrastrutturali necessarie per tutelare la popolazione e il territorio. Questa negligenza ha pesantemente contribuito ad amplificare i danni subiti dagli eventi climatici che sono quindi solo una concausa naturale. Il "green deal", per raggiungere obiettivi energetici del tutto teorici e velleitari (visto che esclude, ad esempio, il nucleare), ci impone forme rinnovabili come il fotovoltaico che danno uno scarso apporto produttivo, al netto di un impatto ambientale enorme sia per la sua produzione che per lo smaltimento, oltre che per l'occupazione di terreni rubati al settore primario. Il tutto, per soddisfare una domanda variabile di energia che, a causa dell’intermittenza produttiva delle rinnovabili, necessita inevitabilmente del funzionamento flessibile delle centrali fossili, che si rendono per decenni ancora indispensabili.Tutto ciò evidenzia quanto le finalità dell'agenda cosiddetta green siano stupide e velleitarie dato che, nel tentativo di combattere le emissioni di CO2 di origine antropica, si ignora come gli stessi strumenti per realizzarla producano assai più anidride carbonica. Per di più inutili, in quanto le emissioni di CO2 dell'UE rappresentano l'8% del mondo intero (di cui l'Italia circa l'1%) e nel frattempo l’incremento globale è in ulteriore crescita a causa dell'uso sempre più massivo dell’intelligenza artificiale. Progetti e visione a cui come Lega Carpi ci opponiamo, convinti che un'Amministrazione realmente contraria al deturpamento del proprio territorio possa e debba opporsi, mettendo in campo tutti gli strumenti utili e le opzioni possibili (anche collaborando coi comitati e le associazioni cittadine) per andare oltre la mera critica verbale. Una retorica che rischia di essere inutile, oltre che ipocrita, visto che la Giunta Righi sposa pienamente l'agenda 2030 che è impregnata di quella stessa vulgata green che, al lato pratico, produce questi effetti deleteri da un punto di vista ambientale e nell'interesse della comunità".
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