Agrivoltaico a Carpi, la Consulta Ambiente: “Promuovere energie rinnovabili, ma con cautele e garanzie”
CARPI - Nota stampa da parte della Consulta Ambiente e Territorio di Carpi:
"Mercoledì 26 febbraio si è tenuta una riunione della Consulta Ambiente, avente a oggetto gli impianti agrivoltaici previsti nel territorio di Carpi. La sfida della transizione energetica ci pone davanti a scelte drastiche e irrimandabili: come possiamo tenere insieme sviluppo e sostenibilità, benessere e riduzione delle emissioni climalteranti? La tecnologia del fotovoltaico e agrivoltaico ci offre una soluzione tecnicamente matura ed economicamente conveniente, senza dover rincorrere l’illusione (l’incubo...) del nucleare o dover rimanere ancorati alle fonti fossili. Parallelamente, l’agrivoltaico presenta anche una serie di aspetti che possono destare preoccupazione, a partire dalla tutela del territorio, come anche l’impatto su fauna e avifauna, sulla biodiversità, sul suolo e sul microclima. In sintesi, l’agrivoltaico ha potenzialità importanti, ma deve essere progettato attentamente per evitare impatti negativi sull’agricoltura e sull’ambiente. E su questi aspetti, da parte delle associazioni della Consulta Ambiente è emersa la richiesta di ponderazione, attenzione e cautela.
Tuttavia, a questo proposito, si è registrata positivamente l’ampia gamma di verifiche e approfondimenti svolti dalla struttura tecnica del Comune, che spaziano su moltissimi aspetti (tutela della fauna e dell’avifauna, tutela del paesaggio con fasce ecotonali di mitigazione ambientale, valorizzazione agronomica con colture orticole e frutticole, ecc.) e che permettono di formarsi la convinzione che la situazione sia adeguatamente sotto controllo. Nell’ambito della Consulta Ambiente si sono registrate anche posizioni di dissenso (in parte o in toto, incentrate soprattutto sul timore della deturpazione del paesaggio), ma si è registrato un sostanziale parere favorevole al proseguimento dell’iter dell’agrivoltaico, pur nella cautela di soppesare attentamente ogni aspetto critico. Oltre a ciò, è emersa l’indicazione verso un perseguimento dello sfruttamento di tetti, grandi parcheggi e ogni area disponibile, al fine di realizzare altri impianti fotovoltaici, non in alternativa, ma in aggiunta a quelli di cui trattasi. E per raggiungere questo obiettivo, è stato accolto con favore quanto dichiarato dall’Ass. Di Loreto (in risposta a una domanda in tal senso) circa l’iter già in corso per l’avvio di una CER – Comunità Energetica Rinnovabile in ambito Terre d’Argine. Questo sarà un fattore molto importante, anche come forma di contrasto alla povertà energetica, e quindi con una valenza anche sociale (visto la dinamica di aumenti dei prezzi delle bollette energetiche).
Il parere della Consulta Ambiente non è, comunque, un parere politico, ma un’enunciazione di principio: bisogna promuovere ogni tipologia di energia rinnovabile, pur con le cautele e le garanzie del caso, che per quanto è dato conoscere appaiono adeguatamente presidiate da parte dell’Amministrazione Comunale. Nell’ambito delle cautele da adottare, la prima richiesta che la Consulta Ambiente ha rivolto all’Amministrazione Comunale di Carpi è di attuare un attento monitoraggio degli impatti su ambiente, avifauna, biodiversità, ecc., primo fra tutti la salvaguardia della Francesa, oasi naturalistica coinvolta anche se marginalmente dai nuovi insediamenti agrivoltaici. A proposito di quest’ultima, è emersa la seconda richiesta, e cioè l’affiancamento di un bosco in adiacenza all’oasi stessa, con la piantumazione di 12.000 alberi nella fascia immediatamente a nord della medesima, con anche un piccolo laghetto per gli uccelli tuffatori (le cui acque possono essere trattate con fitodepurazione) e alcune radure, il tutto potenzialmente tra le opere di compensazione legate all’agrivoltaico. Inoltre, tutte le tematiche attinenti la realizzazione degli impianti agrivoltaici/fotovoltaici vanno adeguatamente spiegate alla cittadinanza, per cui la terza richiesta della Consulta Ambiente è stata quella di promuovere una serie di incontri pubblici per evidenziare gli aspetti positivi e negativi dell’agrivoltaico, nonché le iniziative che il Comune ha adottato per monitorare la situazione e poter provvedere di conseguenza. In sintesi, fatte tutte le debite considerazioni sulle caratteristiche degli impianti previsti e sulle precauzioni da adottare, si deve riconoscere l’assoluta necessità di non rinunciare a percorrere un pezzo della strada che ci può portare alla neutralità energetica, cioè a smettere finalmente di aumentare le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. La contropartita sarebbe affrontare cambiamenti climatici di entità tale da modificare il mondo in cui viviamo (l’unico a nostra disposizione...) facendoci andare incontro a problemi epocali. Ciò che occorre è: gestire l’inevitabile, evitare l’ingestibile!"
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