PERSONE | Jessica Lupelli una Chef per amica
di Francesca Monari
In una società che va sempre più veloce trovare cibi sani già pronti è un desiderio che lei può esaudire. L’affascinava l’idea di fare un lavoro utile alla vita e oggi, questo fa.
Classe 85, ha studiato alla scuola alberghiera di Serramazzoni perché le piaceva l'idea di vivere a scuola e l’ha scelta perché incuriosita ed interessata a scoprire ciò che c'era dietro al mondo della ristorazione. D’altronde, stare in cucina le piaceva sin da piccolina.
Prima di inaugurare “Una chef per amica”, ha lavorato in alcuni ristoranti del territorio e in laboratori di pasta fresca.
L'idea di chef a domicilio per i pasti quotidiani è “arrivata” quando nel 2018 è diventata mamma.
“Nello stesso periodo in cui ho partorito, anche le mie più grandi amiche sono diventate mamme. Frequentando i centri per le famiglie, mi sono resa conto che tutte noi neomamme avevamo bisogno di un aiuto in cucina. Che avessimo appena partorito, che fossimo in allattamento o che fossimo appena rientrate al lavoro, il bisogno di avere il frigo pieno era comune”- esordisce.
Ovviamente il suo lavoro non si rivolge solo alle mamme ma a tutti coloro che, nonostante gli impegni quotidiani, desiderano portare in tavola qualcosa di sano ed equilibrato servendosi dell'aiuto di chi ti organizza e ti fa trovare pronti i pasti per tutta la settimana.
“Perchè ho chiamato la mia realtà “Una Chef per amica”? Perché il mio desiderio era quello di diventare un punto di riferimento per le famiglie: utile alla vita, appunto”- spiega.
Come l’albero della vita, il simbolo che rappresenta e identifica la sua attività.
“Siccome la richiesta è sempre maggiore, ho già formato altre 3 chef professioniste e la mia intenzione è quella di proseguire, anche fuori Regione se necessario. È un mestiere in evoluzione che ha lo scopo di fare del bene alle persone ed è un modo nuovo, per i colleghi chef, di concepire la ristorazione” - dice.
Certo studiare è importante; lei continua a farlo tramite l'associazione cuochi Modena, anche approfondendo argomenti come intolleranze, allergie, selettività alimentari, anche attivando collaborazioni con nutrizionisti, pediatri e una logopedista. Quattro anni fa, inoltre, si è specializzata in svezzamento. E la sua professionalità le è stata riconosciuta a suon di medaglie ai diversi campionati del settore a cui ha partecipato negli anni.
“Questo è un lavoro che amo e che mi permette di essere la mamma che sogno di essere. La flessibilità degli orari è un dono prezioso che mi consente di seguire il ritmo della vita e dei miei impegni. Inoltre si entra a far parte delle famiglie: bigliettini lasciati sul tavolo con ringraziamenti,i disegni dei bambini o i video messaggi in cui mi dicono che le polpette sono buone sono impagabili e alimentano la voglia di andare avanti” - racconta.
“Ad uno chef che vuole intraprendere questa professione dico che questo è il nuovo modo di fare ristorazione, che si può gioire delle relazioni con le persone e che insieme possiamo davvero fare e ricevere molto. Tutte emozioni che chiusi nella cucina di un ristorante difficilmente potremo provare” - conclude.
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