Capodanno 2025, gli auguri alla cittadinanza medollese di Alberto Calciolari
MEDOLLA - Alberto Calciolari ha affidato ai propri profili social gli auguri per un buon 2025. Di seguito, il testo della nota:
Buon 2025In queste ultime ore dell’anno si addensano i ricordi di questi dodici mesi che si concludono e le aspettative per il prossimo 2025.È stato questo, tra le tante cose, l’anno del gemellaggio con la meravigliosa comunità di Spotorno; della riconferma del patto con gli elettori, che a giugno hanno manifestato una chiara volontà, ma contestualmente ci hanno anche attribuito una grande responsabilità.Ma questo è stato anche l’anno delle nuove alluvioni in Romagna, dei tanti conflitti che seminano dolore nel mondo.Ho cercato, allora, alcune parole, alcune espressioni per così dire “miliari” che potessero dare un senso a questo anno e, contestualmente, che potessero segnare un augurio per il prossimo 2025. Ne ho trovate tante, ma a me piace ricordarne alcune. Il 29 settembre a Marzabotto, per la commemorazione dell’ottantesimo anniversario della strage nazifascista, il presidente della Repubblica federale tedesca ha detto “perdono”: “chiedo perdono” per i fatti di 80 anni fa; ha parlato di “riconciliazione”; ha detto “mai più”. Parole che hanno fatto tremare le coscienze di tutti i presenti. Parole pesanti come macigni, ma che danno il senso di come dall’infinito dolore possa rinascere il senso della pace e della giustizia: nella nostra martoriata Europa ieri ed oggi, come (e questo è il mio augurio per il 2025) in tutto il mondo. in particolare laddove il fuoco della guerra e dell’odio sta divorando popolazioni innocenti.Ed ancora “comunità educante”: un’idea, un concetto oramai vecchio e logoro, se non fosse stato lo stesso Don Ciotti a rievocarlo, con la sua consueta energia intrisa di fede e civismo, durante il convegno nazionale dell’ANCI (Associazione nazionale dei comuni d’Italia) a Torino lo scorso novembre. Don Ciotti ha detto che le nostre comunità locali devono diventare comunità educanti, perché nessuno deve sentirsi estraneo ad un patto di sostegno e collaborazione a favore delle giovani generazioni: famiglie, scuola, associazioni, imprese, istituzioni. Ed è questo il mio secondo augurio per il 2025: che la nostra comunità locale diventi davvero una comunità educante.Da ultimo, voglio ricordare una frase che definirei coraggiosa e nello stesso tempo stonata, se non fosse che l’ha pronunciata lo stesso Papa Francesco, alcuni giorni fa mentre era in visita ai detenuti nelle carceri di Roma: “I pesci grossi sono fuori”. Parole che non hanno bisogno di commenti, ma che restituiscono il senso di una giustizia su cui occorre riflettere, al di là dei tanti “difetti” che vengono quotidianamente imputati al nostro sistema giudiziario, martoriato dalle tante difficoltà che incontrano ogni giorno tutti coloro che sono chiamati ai difficilissimi e preziosi ruoli di operatori di giustizia. Ma le parole di Francesco rimandano anche ad un più ampio significato di giustizia sociale, in tutte le sue forme: nei diritti civili come nella concordia della società; nell’uguaglianza come nella libertà. Ed è questo il mio terzo augurio per il prossimo anno: che la giustizia sociale possa davvero progredire.Buon 2025.Alberto Calciolari, sindaco di Medolla
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