Mostra “blasfema” in chiesa a Carpi, la Procura: “Nessuna decisione sulla richiesta di archiviazione”
CARPI - Nota stampa della Procura di Modena che interviene in merito alle notizie pubblicate dalla stampa locale circa la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura stessa nel procedimento penale in merito alla controversa mostra "Gratia Plena" allestita nella chiesa di Sant'Ignazio, a Carpi, la scorsa primavera:
"In data 20 novembre 2024 il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Modena non ha preso alcuna decisione sulla richiesta di archiviazione, formulata dal pubblico ministero per infondatezza della notizia di reato per le motivazioni sotto riportate:
“la notizia di reato si ritiene del tutto infondata non risultando integrata l’oggettività dell’ipotizzata fattispecie, a mente la giurisprudenza di legittimità in forza della quale: “In materia religiosa, la critica è lecita quando - sulla base di dati o di rilievi già in precedenza raccolti o enunciati - si traduca nella espressione motivata e consapevole di un apprezzamento diverso e talora antitetico, risultante da una indagine condotta, con serenità di metodo, da persona fornita delle necessarie attitudini e di adeguata preparazione, mentre trasmoda in vilipendio quando - attraverso un giudizio sommario e gratuito - manifesti un atteggiamento di disprezzo verso la religione cattolica, disconoscendo alla istituzione e alle sue essenziali componenti (dogmi e riti) le ragioni di valore e di pregio ad essa riconosciute dalla comunità, e diventi una mera offesa fine a se stessa. (Nella fattispecie, la S.C. ha ritenuto corretta la valutazione del giudice di merito che aveva ravvisato il reato di cui all'art. 403 cod. pen. nella condotta di imputato il quale aveva realizzato ed esposto nel centro di Milano un trittico raffigurante il Papa ed il suo segretario personale accostati ad un pene con testicoli con la didascalia "Chi di voi non è culo scagli la prima pietra").” – cfr. Sez. 3, Sentenza n. 41044 del 07/04/2015 Ud. (dep. 13/10/2015) Rv. 264932; nel caso di specie, per l’appunto, trattasi di opere riconducibili all’attività di un artista (l’indagato SALTINI), frutto di una propria elaborazione che, condivisibile o meno, risulta libera manifestazione del pensiero, peraltro, suscettibile di diverse interpretazioni da parte del fruitore delle opere e non già espressione di un gratuito disprezzo verso la confessione religiosa (invero, risultando anche possibile come il significato attribuito sia difforme da quello offensivo, come percepito dagli esponenti), ...”
essendosi limitato, a seguito di opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dall’avvocato Francesco Minutillo del Foro di Forlì – Cesena, nell’interesse dei denuncianti, a fissare doverosamente, come previsto dalla legge, l’udienza in camera di consiglio per determinarsi sulla vicenda. Detta udienza camerale è stata fissata per il giorno 20 gennaio 2025, alle ore 09,00".
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