PERSONE | Stefano Rimondi | Nel sociale, con progetti esclusivi ed inclusivi crea lavoro e sostiene il territorio
di Francesca Monari
I piccoli paesi sono proprio quelli in cui la necessità di servizi e opportunità è più forte. Quelli in cui ancora vivono forti i legami tra le persone che li abitano; ed è proprio questo spirito di comunità il ‘terreno’ adatto alla nascita di una cooperativa. Rimetterne in moto il capitale sociale, poi, porta valore a tutti i livelli.
“Ho cominciato a collaborare come volontario nella neonata Cooperativa Sociale Caracol occupandomi della comunicazione e del marketing e, con il passare del tempo, mi sono reso conto che il nobile progetto di reinvestire i profitti sul territorio per farlo crescere si sposava perfettamente con il mio modo di essere e di pensare. Due anni fa, quando mi hanno proposto di gestirla a tempo pieno, ho lasciato il “posto fisso” da manager per dedicarmici interamente.
Il piano triennale di crescita e sviluppo che abbiamo da subito messo a punto si è rivelato l’inizio di un fantastico viaggio. Il primo passo è stato quello di riscrivere il concetto di sagra. Caracol, conosciuta principalmente come l’organizzatrice della Sagra della Lumaca, oggi è la sagra della lumaca più grande d'Italia. Oggi si avvicina sempre di più ad un ristorante "sociale". La prossima primavera, di fianco alla nostra sede e con una superficie superiore all’ettaro, apriremo il nostro primo allevamento di lumache.
Progetti sempre più ambiziosi e soprattutto, sempre più “sociali”: valorizzazione e promozione del territorio, anche mediante la buona cucina, la creazione di uno store con i prodotti dei piccoli imprenditori locali, i laboratori di pasta fresca, dove produciamo tortellini con più di 60 anni di storia con il conseguente avvio al lavoro di risorse fragili. Prodotti ordinabili e ritirabili nei numerosi negozi che fungono da ‘punti di ritiro’ ma anche attraverso il nostro sito, utilizzato anche dai canali di ristorazione estera alla quale ci siamo aperti.
Poi è stata la volta degli orti mobili: un progetto che avevo in testa già da un po’ che abbiamo avuto l’onore di promuovere anche nelle scuole, un’attività rivelatasi persino più coinvolgente di un social. Ad oggi più di 40 le scuole di ogni ordine e grado coinvolte, alle quali partendo dal nostro esempio abbiamo ‘raccontato’ come sviluppare progetti.
60 gli orti consegnati nel solo 2023: completamente progettati, ingegnerizzati da noi e realizzati dai volontari della cooperativa, coinvolgendo nella realizzazione anche persone anziane e personale fragile. Orti che permettono di avere erbe aromatiche, spezie e piante per alimentare a km zero la nostra cucina, senza l’uso di pesticidi.
Il 2024 è un anno di grande fermento: un anno in cui abbiamo ‘rischiato il tutto per tutto’. Deliberando un calendario di eventi gastronomici che impegna ben 86 giornate, ovvero 1 evento ogni 4 giorni, abbiamo portato le sagre da 3 a 5. E poiché le persone hanno risposto molto bene, abbiamo reinvestito i proventi nel primo hotel sociale d'Italia, battezzandolo Sant'Agostino House.
La passione per la tecnologia e la necessità di aiutare ragazzi e "analfabeti digitali" ci ha portato a sviluppare il nostro progetto più imponente: la creazione di LABC, l'ecosistema nel futuro. Abbiamo avviato un bando per ottenere un contributo importante da parte della Regione Emilia-Romagna per "innovazione sociale".
Lo spazio, ovvero una struttura completamente ristrutturata di 1600 mq, sarà aperto agli studenti e alle imprese, anche a startup, per portare la ricerca sul nostro territorio e alle famiglie nel weekend, diventando un punto di aggregazione e di attrazione turistica. La mia vision è quella di fare un percorso interattivo in 12 tappe per mostrare il futuro, le nostre tradizioni e i nostri valori.
É grazie ad aziende che reinvestono parte dei propri profitti sul territorio che riusciremo a riqualificare zone, paesi e quartieri altrimenti destinati all'abbandono o ad attività illecite. In questo percorso ho potuto beneficiare dei metodi manageriali acquisiti nella precedente esperienza, anche per aumentare il fatturato. Profitti che, a differenza di prima, ora reinvesto in ‘cose buone e giuste’ per fare del bene alla mia terra”.
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