Una cosa divertente che (forse) non faró mai più – Rimini Wellness 3
Una cosa divertente che (forse) non farò mai più - Reportage da Rimini Wellness. Questo è il racconto in presa diretta, pensando a David Foster Wallace e Omero, di una giornalista della Bassa alle prese con le amiche con l'appuntamento sportivo fitness dell'anno. Dopo la prima, e la seconda, ecco la terza puntata.
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Il secondo giorno al Rimini Wellness mi lascia un grande interrogativo nella testa: ma perchè i combattimenti tra topi e rane hanno avuto così tanta fortuna nella letteratura? E comunque, a che pro litigavano topi e rane?* Il dubbio viene vent'anni dopo il liceo classico vedendo due giovani atleti dai muscoli guizzanti messi in un recinto a combattere tra di loro e darsele di santa ragione. E' una gara di MMA, Mixed Martial Arts, sport da combattimento a contatto pieno, che incorpora tecniche anche delle arti marziali e dove si possono dare colpi con le mani e i piedi, fare le prese dell'avversario e continuare anche con il combattimento a terra.
Pumf! Paff! Sciaff! La mia amica è sconvolta dal combattimento. "Ma si fanno male? Guarda come si picchiano!". Secondo me no, memore dello spettacolo del Wrestling che davano in tv negli orari in fascia protetta sui canali per bambini, ma soprattutto considerando il fatto che altrimenti, se si facessero davvero male, non lo farebbero qui, no?
Analoga considerazione viene guardando la delusione di tanti per gli sport acquatici. Il programma di Rimini Wellness propone infatti diversi corsi in acqua: acquagym, idrobike, acquazumba, water grid. L'aspettativa è quindi quella di una mastodontica piscina - o più piscine - in grado di far allenare tutti quelli tra i 100 mila visitatori che volessero provarli. Invece no, c'è solo una piccola vasca, poco più grande di quelle che teniamo in giardino noi in campagna, spazio blu tra il grigio dell'area fieristica, e poco altro.
Piscina = acqua per terra = persone che scivolano = gambe rotte = ambulanza = caos = domani titolo sui giornali: "Due-Tre-Quattro feriti al Rimini Wellness", sai che clamore? Meglio evitare. Ma questa è una mia personale valutazione e spiegazione del perchè non ci sono piscine adeguate
Ma questo ultimo giorno di fiera e della impensabile visita che mai e poi mai avrei fatto qui per puro e personale piacere mi regala due grandi illuminazioni.
La prima è l'esistenza del massaggio alle orecchie. E' successo nel corso di un massaggio ayurvedico nell'area massaggi della fiera, un pertugio ridotto, ai margini, piccolino, che sono riuscita a scovare nella mia pervicacia nel dare un senso che non fosse solo fatica e sofferenza alla parola "Wellness".
Obiettivo centrato tra le sapienti mani della ANM, Associazione Nazionale Massaggiatori, che il primo giorno ha ridato vita a braccia e spalle e al club Ayurveda che ha pensato a collo e faccia il secondo giorno.
Oh, che sublime esperienza: l'Ayurveda è la medicina tradizionale utilizzata in India che è allo stesso "filosofia, psicologia, scienza dello spirito e - come dice il suo nome - una "scienza di vita" proiettata al completo benessere fisico e mentale": questo sì che è un bel programma.
E quindi, si, anche le orecchie meritano rilassamento: padiglioni e lobi martoriati dalle musiche da zumba che vi ci rimbombano a volumi infernali ormai da due giorni scompaiono, e rimane una sensazione di felicità e gratitudine verso la vita che durerà diverse ore.
Dura diverse ore fino a quando faccio la seconda scoperta: ovvero che le ginocchia sanno parlare. Non so se sia stato un effetto dell'Ayurveda o uno sciaff che rimbombava dall'area combattimenti, fatto sta che ho sentito distintamente il mio ginocchio destro fare "IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII", con tono implorante, quasi umano, prima che mi approcciassi al corso "The Softer Side of SuperJump" di Jill Cooper.
Jill Cooper, il nome vi dice nulla? E' quell'americanona biondissima e abbronzata che con inamovibili sorrisi a 32 denti teneva faticosissimi corsi di aerobica in televisione che a guardar lei sembrava una cosa facile e leggera. A Rimini propone di fare allenamento saltando su piccoli trampolini elastici. Colorati in modo allegro, vorrebbero essere anche rassicuranti, ma io sto lì a tentare di misurarli facendo calcoli di forza peso, forza di gravità, attrito, fattore di rimbalzo e capire come sia possibile che nessuno cada a terra. Deve essere una cosa tipo quella del calabrone che non potrebbe volare perché ha una superficie alare insufficiente per la sua massa, ma non lo sa e allora vola lo stesso.
Faccio finta di non sentire le leggi della fisica, il buon senso, il ginocchio che scricchiola e inizia la lezione. La musica proposta è quella familiare di Umberto Tozzi e di Sting. Ma a ritmo pompato. Sto lì e saltello per una ventina di minuti buoni, agito le braccia, azzardo anche qualche gesto più atletico poi basta, scendo. E il mondo inizia a girare.
(3, CONTINUA)
- MMA
- Trampolini
- La piscina
*E' la "Batracomiomachia", parodia dell'epica eroica, nel quale si narra una battaglia combattuta tra topi e rane. Il primo poemetto è attribuito a Omero, ma questo modello narrativo è stato replicato a lungo, fino ai nostri giorni, persino ne "La Secchia Rapita" del modenese Alessandro Tassoni, che racconta la narra la storia del conflitto tra Bologna e Modena al tempo dell'imperatore Federico II. Durante la battaglia di Zappolino, i bolognesi, dopo un'incursione nel territorio di Modena, furono respinti e inseguiti fino alla loro città; i modenesi si fermarono a un pozzo a dissetarsi e portarono via come trofeo di guerra una secchia di legno. Al rifiuto dei modenesi di riconsegnare la secchia, i bolognesi dichiarano loro guerra
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