Strangolata dall’ex marito: la città sotto shock per l’omicidio di Anna Sviridenko
La comunità modenese è sconvolta e attonita dopo il femminicidio di Anna Sviridenko: la mamma 41enne strangolata dall'ex marito che, martedì 11 giugno, si è presentato alla caserma dei carabinieri con il corpo della donna nel bagagliaio dell'auto.
"Un fatto che lascia sgomenti e senza parole. L’ennesimo caso di un uomo che non è riuscito ad accettare la fine del rapporto e ha deciso quindi di uccidere. Un gesto orribile e gravissimo, l’ennesimo di questo anno in Italia. Dobbiamo fare di più: tutti. A livello nazionale, regionale e anche comunale. Con i mezzi a disposizione del Comune, faremo la nostra parte. Per agire anche sulla prevenzione, per fare di tutto per sensibilizzare e fare in modo che davvero non accadano più fatti del genere. Il Comune di Modena si stringe intorno al dolore dei familiari della donna, a partire dai suoi due figli"- ha commentato il neo sindaco di Modena Massimo Mezzetti.
"La terribile notizia del femminicidio avvenuto a Modena rappresenta un ennesimo episodio di quella scia di sangue e violenza le cui cause generali sono da attribuirsi a quella cultura patriarcale che vede nelle donne e nei figli degli elementi di proprietà assoluta, sottoposti a un dominio totale, fino al punto di poter disporre della loro vita": questo il commento dei parlamentari del Partito Democratico Vincenza Rando, Maria Cecilia Guerra e Stefano Vaccari
“E’ davvero difficile trovare le giuste parole per commentare un fatto così tragico – hanno commentato il direttore generale Aou Modena dott. Claudio Vagnini e il direttore Del Dipartimento ad Attività Integrata di Radiologia prof. Pietro Torricelli – ma dobbiamo sforzarci di trovarle e unirci tutti in un abbraccio ad Anna e ai suoi figli e al dramma che la sua famiglia, i suoi amici e i suoi colleghi stanno vivendo in queste ore. Quello che è successo è spaventoso, una tragedia che ha scosso tutto il personale non solo del Policlinico, dove Anna svolgeva la sua specializzazione, ma di tutta l’Azienda. A nome di tutti i colleghi vogliamo condannare con forza questo gesto di violenza spaventoso e vigliacco che ha spezzato una vita e distrutto una famiglia intera”.
"La nostra comunità è devastata dalla notizia della brutale uccisione di una sua specializzanda in radiologia. A nome di tutto l’Ateneo, esprimo il nostro più profondo e sentito cordoglio alla famiglia e ai suoi due figli. Il femminicidio è un cancro che non possiamo più tollerare, una vergogna che macchia la nostra umanità, e non ci sono mezzi termini per condannarla: è un atto vile, disumano e inaccettabile. È tempo che la nostra società si sollevi con forza contro questa barbarie- il commento del rettore Unimore, il prof. Carlo Adolfo Porro- Unimore non resterà a guardare, Saremo vicini alla famiglia della vittima in questo momento di dolore insopportabile. Inoltre, intendiamo costituirci parte civile nel corso del processo che si instaurerà".
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