Non residenti votano a Mirandola, il presidente del seggio 3: “Un errore subito segnalato”
MIRANDOLA- Sabato 8 giugno due esponenti delle forze dell'ordine, residenti altrove, si sono recati al seggio 3 delle scuole Montanari e hanno espresso il proprio voto: sia per Europee che per le Amministrative. E' quanto successo a Mirandola. Un episodio che, nei giorni scorsi, ha suscitato diverse polemiche e la richiesta di dimissioni- da parte del candidato sindaco Carlo Bassoli- del presidente del seggio.
A parlare oggi è proprio il presidente del seggio 3 che, attraverso una nota, ha deciso di dare la sua versione e spiegare quanto accaduto.
La nota di Alberto Meschiari:
"Si dimette lei, o chiedo io le sue dimissioni?. Cosi si è presentato al sottoscritto il sig. Carlo Bassoli in occasione delle votazioni europee ed amministrative dell’8 giugno. Prego?. Cioè, un candidato alla carica di sindaco, chiede ad un pubblico ufficiale (quale è un membro del seggio elettorale) nel pieno dello svolgimento del servizio a lui assegnato, di compiere un reato interrompendo un pubblico servizio?. (art.340 Codice Penale). Devo aver capito male, starà scherzando. Ma lui ripete, insiste... sembra davvero convinto.
Non si può lasciare un seggio nelle mani di un incompetente quale lei si è dimostrato. Se non si dimette lei, io chiedo le sue dimissioni. (credo non si possa chiedere a qualcuno di compiere un reato, almeno così sembra recitare l’art.414 Codice penale). Facciamo così, replico io, io continuo a fare il mio lavoro, e lei faccia il suo.
Ma cosa é accaduto sabato al seggio n.3 a Mirandola, di così grave da trovare spazio sulla stampa locale?. Spiego.
Mezz’ora prima, alla presenza della sig.ra Elisa Golinelli in qualità di rappresentante di lista, si presentano al seggio due militari in servizio presso la stazione della Guardia di Finanza di Mirandola; uno di quei casi particolari che normalmente vengono inviati presso altri seggi per evitare complicazioni.
Ok, non c’è problema; seguo le procedure chiedendo loro di aspettare il tempo di servire le persone presenti in attesa fuori dalla porta.Ritiro i documenti, registro le anagrafiche sull’elenco dei votanti, sulle liste aggiunte maschi e femmine, sul verbale, controllo e registro le tessere elettorali che timbro dopo aver consegnato le schede per votare.
Ritirate le schede, inserite nelle urne e resi i documenti, prelevo due schede nuove da autenticare e procedo alla vidimazione.Da osservare che per tutta la procedura di riconoscimento, registrazione e votazione, la rappresentante di lista sempre presente, non ha presentato la minima obiezione.
Nel rimettere le schede vidimate, controllo la quantità delle schede presenti, e rilevo che sono in uguale numero quelle per le comunali e quelle per le europee.
Immediatamente, realizzando che i finanzieri di stanza non sono residenti a Mirandola, e resomi conto dell’errore, ho denunciato ad alta voce l’incidente del quale nessuno si era accorto e nessuno si sarebbe mai accorto.
Immediatamente verbalizzo sul verbale delle comunali, che sono state introdotte due schede da parte dei due non residenti.
La rappresentante di lista esce a riferire al suo referente l’accaduto e dopo una mezz’ora si presenta il sig. Bassoli con la sua richiesta.
Alla mia risolutezza nel proseguire il mio lavoro, telefona non so se ad un suo superiore o all’ufficio elettorale, per segnalare l’imperdonabile errore e chiedere la mia rimozione.
Dall’altro capo del telefono, hanno provato a spiegare che non era possibile abbandonare il servizio (quello si, che sarebbe stato un problema da segnalare alla Procura) che quanto accaduto non costituisce causa di rimozione, e che quello che si poteva fare è verbalizzare un reclamo.
Pareva quasi si fosse convinto tant’è che si allontana senza aggiungere altro. La domenica si apre con la vicenda pubblicata sulla “Gazzetta di Modena” che senza effettuare alcuna verifica presso il sottoscritto, pubblica un testo trasmessogli, contenente imprecisioni ed errori tali da far intendere che il sottoscritto si comportasse con leggerezza e incompetenza, tanto da obbligarmi a questa replica descrittiva dei fatti realmente accaduti.
Più tardi, nel pomeriggio, quando già si narrava che la notizia era stata riportata anche al Tg3, si ripresenta il sig. Bassoli con un reclamo scritto chiedendomi di inserirlo a verbale. Ovviamente eseguo immediatamente, vidimando con tanto di bollo sezionale e firme di ricevuta, e ne riporto la consegna sulle pagine del verbale, nel caso l’allegato si dovesse staccare.
Io devo pensare che il sig. Bassoli non abbia maturato molta esperienza nel ruolo di presidente di seggio, e forse nemmeno da scrutatore. Ci viene chiesta disponibilità a compiere un servizio di responsabilità per il più alto e prezioso esercizio democratico, ottenuto con il sacrificio di tanti uomini tra i quali miei familiari (partigiani dei quali sono orgoglioso), e lui pensa che operiamo con leggerezza?.
Tra famiglia e attività, avrei modo di impegnare in modo molto più proficuo il fine settimana, ma riteniamo tutti questo servizio certamente un onere, ma anche un grande onore nonostante le responsabilità e il compenso, che spiega in sostanza la difficoltà a reclutare non solo presidenti di seggio, ma anche solo scrutatori.
Ma, come mai questo accanimento nei miei confronti?. Ho provato a seguirlo nel corso della campagna elettorale, ma non ho avuto occasioni di conoscerlo: si sarà offeso?. Gli ho fatto involontariamente qualcosa?. Ho parcheggiato nel suo posto auto?.
Ed ecco che proprio la Gazzetta mi viene in aiuto, tra le righe, riportando il motivo del risentimento in quanto “ex consigliere di centrodestra nel comune di Concordia”. Ah!!! Ora ho compreso la mia colpa!. Chi se ne importa di due voti, forse anche arrivati a lui; d’altra parte infatti, le due schede europee consegnate ad un votante in altro seggio, non ha fatto lo stesso scalpore.
Il mio è un peccato originale imperdonabile a prescindere!. E se dovesse il sig. Bassoli perdere, non è per una campagna da molti definita imbarazzante (nei modi, non nei temi che non mi permetto di giudicare e che in parte condivido anche), ma per i due voti del seggio 3.
Si, ho commesso un errore, ho fatto votare due non residenti per le Amministrative. Ma anche se fosse, ci viene chiesta una disponibilità, di essere seri e corretti, non di essere infallibili.
Ringrazio i colleghi, dei diversi orientamenti politici (come è normale sia composto l’organico addetto ai seggi), per la solidarietà espressa da chi il mestiere lo conosce, così come il prof. Siena che ha stigmatizzato definendo “pericolosa” questa pretesa epurazione per un errore verbalizzato (pericoloso per chi ha memoria e come dovrebbe risultare a chi fa ogni giorno di questa pratica una critica agli oppositori).
Comunque andrà a finire, mi rincuora pensare che potremmo però tutti noi avere o almeno ambire ad un sindaco infallibile e con il quale tutti i collaboratori potranno lavorare con serenità (oppure potranno dimettersi prima che lui lo chieda).
A proposito, sig. Bassoli; io mi presto nella mia fallibilità a presiedere al seggio una volta all’anno, quando serve, ma lei si candida alla carica di sindaco.
Se io mi devo dimettere perché ho permesso di votare a due cittadini non residenti, lei- che con la sua infallibilità- consegna un reclamo scritto senza averlo nemmeno firmato, cosa dovrebbe fare?".
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