Mirandola, sulla crisi Mozarc l’interrogazione di Europa Verde
MIRANDOLA- Il 25 giugno, nell’ambito del question time, il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha acceso i riflettori su due gravi crisi aziendali che rischiano di avere pesanti ripercussioni occupazionali: Industria Italiana Autobus di Bologna e Mozarc-Bellco, una delle più grandi aziende del distretto biomedicale di Mirandola. Con un’interrogazione urgente la capogruppo Silvia Zamboni ha chiesto alla Giunta se, alla luce dello stato dell’arte delle due crisi aziendali, sia al corrente di novità intervenute nelle ultime ore e quali strumenti intenda utilizzare la Regione per scongiurare il contraccolpo occupazionale e sociale nei territori interessati e la perdita di qualificate competenze industriali.
Per quanto riguarda la Mozarc-Bellco, lo scorso 12 giugno l’azienda aveva annunciato la chiusura del reparto produttivo di Mirandola, con un conseguente esubero di 350 dipendenti, a cui va aggiunto tutto l’indotto coinvolto. La Regione era subito scesa in campo per opporsi a una scelta ritenuta vergognosa e inaccettabile. Conseguentemente, dal primo tavolo di trattative convocato il 19 giugno presso la sede di Confindustria è arrivata una piccola vittoria per i lavoratori, ovvero la sospensione dei licenziamenti in attesa del confronto in Regione previsto per il prossimo 26 giugno. L’assemblea dei lavoratori ha così deciso di sospendere lo sciopero ma di mantenere il presidio permanente davanti all’azienda fino al prossimo 9 luglio, data in cui è previsto l’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
I sindacati hanno annunciato che l’azienda “sarà sottoposta ad un controllo continuo, non saranno tollerati colpi bassi e in tal caso lo sciopero e la paralisi produttiva riprenderanno immediatamente. Il confronto sarà ancora lungo, lotteremo per dimostrare che qui c’è un futuro industriale, sbarrando la porta a manovre speculative”.
“La crisi di Mozarc-Bellco è incomprensibile essendo una punta di diamante del distretto biomedicale modenese. Sono in gioco centinaia posti di lavoro in balia delle solite dinamiche del capitalismo finanziario che alla produzione industriale antepone la speculazione. Per queste ragioni ho ritenuto doveroso portare queste due crisi all’attenzione dell’Assemblea legislativa con un’interrogazione urgente in Aula alla Giunta per sapere se sia al corrente di novità intervenute nelle ultime ore sullo stato delle due crisi aziendali rispetto a quanto uscito sulla stampa, e quali strumenti intenda utilizzare la Regione per scongiurare il contraccolpo occupazionale e sociale nei territori interessati e la perdita di qualificate competenze industriali".
"Ho espresso soddisfazione per la risposta della Giunta che ha ribadito l’interesse della Regione per una soluzione che porti a non perdere né posti di lavoro né qualificate competenze professionali in due settori chiave: il biomedicale, una eccellenza del distretto di Mirandola riconosciuta a livello mondiale, e il trasporto pubblico. Entrambe le crisi aziendali sono inspiegabili in termini industriali e produttivi mentre è chiaro, nel caso di Mozarc-Bellco, che la motivazione è di natura finanziaria-speculativa. IIA addirittura ha ben 600 commesse in pancia il che rende ancor più surreale e inaccettabile che i due soggetti pubblici Leonardo e Invitalia decidano di cedere le proprie quote rinunciando a una fase particolarmente favorevole del mercato nazionale considerati i fondi del PNNR disponibili per la riqualificazione del trasporto pubblico locale. Rinunciare a tale prospettiva aprendo la strada al capitale cinese ha dell’incredibile. Ma Leonardo evidentemente preferisce rimanere nel settore degli armamenti dove da decenni ricopre un ruolo di punta e se ne infischia di far riqualificare il trasporto pubblico locale italiano da un’impresa a capitale totalmente italiano e utilizzando le risorse italiane del PNRR. Non posso che augurare che dai tavoli di crisi si arrivi a soluzioni sensate che mettano al riparo occupazione ed eccellenze produttive” - conclude la consigliera Zamboni.
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