Il primo romanzo di Elena Bosi prende vita. E racconta Concordia allegra e disperata, leggera e disperata
«Il romanzo di Elena Bosi è bello, funziona, fin da subito, ma ci si chiede, forse, io me lo sono chiesto, che senso hanno, queste storie belle, comiche, e quando sono arrivato alla fine, all’ultima, di queste storie, l’ho capito d’un tratto,
il senso che avevano, queste storie; come l’aforisma di Chamfort “L’uomo, diceva S, è un animale ben stupido, a giudicare da me stesso”, che ha come una molla, alla fine, in quel “a giudicare da me stesso”, che dà alla frase un senso
tutto diverso, più profondo, più vero. Ecco. In questo romanzo, mi sembra, succede lo stesso».
Paolo Nori
Il primo romanzo di Elena Bosi prende vita. E racconta Concordia allegra e disperata, leggera e disperata, teatro di vicende immortali, reali o forse no, un po' magiche certo matte. La presentazione si farà a Bologna, in Sala Borsa, il prossimo 18 giugno, con Paolo Nori, che la Bosi l'ha scoperta a un corso di scrittura.
TRAMA: un romanzo svolgersi tutto sotto i portici di un paese emiliano? Sì, se a raccontarlo è Elena, la «figlia dei portici», una bambina che fin da piccolissima è libera di muoversi da sola in questo microcosmo, mentre i genitori mandano avanti la pasticceria di famiglia, e quindi viene cresciuta non solo da loro, dai nonni e dagli zii eternamente presenti, ma anche dai
vicini di casa e di bottega, e da semplici passanti. Intorno a lei orbitano personaggi memorabili, dal nonno che ha perso un polmone in una tempesta di sabbia alla zia suora che ipnotizza i topi, fino al dentista Marcello che sa curare tutti i mali e alla libraia Alfanifa che manda i clienti in biblioteca. Da questi e molti altri ritratti emerge l’affresco di una famiglia e di un’intera
comunità, quella di Concordia sulla Secchia negli anni Ottanta, raccontata con un tono allegro e solo in apparenza leggero, che nasconde storie di grande solitudine e, a volte, disperazione.
Una solitudine che si rispecchia nel paesaggio desolato, nella lontananza dalla città e dagli eventi del mondo, e a cui ogni personaggio risponde a modo suo: chi confidandosi con la luna, chi cercando presagi felici nei sogni propri e altrui, chi con una battuta, una fuga o una grande abbuffata. Un romanzo corale che ci restituisce un mondo sorprendente e poetico, che forse sta scomparendo.
ELENA BOSI è nata nel 1978 a Mirandola e vive a Mirandola ma è di Concordia, dove è cresciuta. Traduce, insegna e scrive. "Mio padre è nato per i piedi" è il suo primo romanzo.
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