Chi dice donna dice bene in politica. E il danno è non candidarle. Bassa docet
Di Antonella Cardone
Chi dice donna dice bene, "vinciamo le elezioni". E il danno è non candidarle. Le elezioni 2024 sono andate molto bene per le amministratrici del nostro territorio. In casa centrosinistra chi cercava la riconferma l'ha avuta con un grosso consenso dei suoi cittadini, che cresce di mandato in mandato, vedi Maurizia Rebecchi a Ravarino o Francesca Silvestri a Bastiglia.
E chi si è gettata in prima linea per la prima volta, ambendo a prendere il posto di un uomo, ha vinto: è il caso di Marika Menozzi a Concordia, che ora siede sulla poltrona di Luca Prandini, di Veronica Morselli a San Possidonio (che scalza Carlo Casari), di Caterina Bagni a Soliera che succede a Roberto Solomita.
E che dire del fatto che in posti come Nonantola sono state candidate solo donne? Lo hanno fatto tutti i partiti, forse per seguire la moda del momento, forse perché ci credevano davvero. Bene, dopo Federica Nannetti tra due settimane a Nonantola ci sarà di certo ancora una donna alla guida della città.
Anche nel centrodestra le donne hanno fatto bella figura.
Il risultato che ha portato a casa Letizia Budri, il ballottaggio di Mirandola, è ottimo nel contesto in cui si muoveva. Ha infatti ottenuto lo stesso obiettivo che aveva avuto un uomo cinque anni fa, il leghista Alberto Greco, che pure andò al ballottaggio. E ha dovuto muoversi scansando i trappoloni che c'erano sul suo percorso e che Greco non aveva: alleanze difficili, mal di pancia sulle candidature, per non dire dello stuolo di assessori trombati che il leghista ha lasciato a casa nel corso del suo mandato. E non era proprio il caso di giocare invocazione al "Cambiamento" che pure trainò la vittoria leghista nel 2019. Non è un caso che il braccio destro di Greco, Guglielmo Golinelli, fiutata l'aria non si sia candidato. La Budri invece si è buttata nella mischia con coraggio.
E cosa è successo dove si poteva candidare una donna ma non è stato fatto? Vedi Cavezzo, dove i due mandati di Lisa Luppi sono finiti lì, nessuno le ha proposto un terzo mandato come è successo a Bastiglia e a Ravarino, dove le due sindache hanno avuto un risultato da consenso bulgaro, per la terza volta.
Lo stesso discorso si può fare con Mirandola, dove il candidato maschio non scalda i cuori, ma li staremo a vedere visto che comunque si è guadagnato il ballottaggio.
Con i "se" e con i "ma" non si fa la storia, ma se tanto mi dà tanto...

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