Cavezzo in crisi di nervi da campagna elettorale
Di Antonella Cardone
Cavezzo in crisi di nervi da campagna elettorale. Non è certo il momento più sereno della storia di Cavezzo quello in corso, dove la campagna elettorale registra tensioni notevoli. Sulla carta, non ce ne dovrebbero essere: di liste in campo ce ne sono solo due - centrosinistra con "Cavezzo è impegno comune", e centrodestra con "Crescere Cavezzo" -, nella stessa lista ci sono tutti i partiti di riferimento e le coalizioni sono in entrambi i casi forti e salde. Nessuno dei due candidati sindaco, Antonio Turco per il centrosinistra, Stefano Venturini per il centrodestra, ha mai governato finora e quindi mal di pancia, ad esempio, di assessori trombati non ce ne sono.
Insomma, sulla carta mancano tutti i classici motivi per cui le campagne elettorali diventano scontri all'Ok Corral o da fratelli coltelli.
Eppure.
A nome della lista Crescere Cavezzo, siamo sbigottiti dalla campagna mediatica social denigratoria che sta venendo fatta in queste ultime giornate di campagna elettorale. Insolito poi che questo avvenga da fonti anonime, che sfruttando una possibilità dei social, pubblica post incomprensibili e che poco velatamente ci accusano di fascismo. Oltre a dichiararci estranei, ricordiamo che tutti i nostri contenuti sono firmati pubblicamente dalla lista e ben visibile chi li pubblica. Chiediamo rispetto. Chiediamo di smetterla di gettare fango sulla nostra lista e sui suoi componenti. Chiediamo di smetterla con questi toni assurdi. Chiediamo di parlare di Cavezzo e di programmi e non di cose che non centrano nulla con questa campagna elettorale
Stamattina è apparsa un'infografica con la mia immagine sul gruppo "Cavezzo in piazza", preciso che non è in alcun modo riconducibile a me e non ho autorizzato nessuno all'utilizzo della mia immagine. Ho pertanto presentato specifica denuncia penale.
Un altro fatto fuori dall'ordinario, slegato da quanto raccontato finora: come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la defenestrazione del vicesindaco, Alfredo Sgarbi, a dieci giorni dalla fine della legislatura.
I candidati incalzano amici e parenti, chi più, chi meno. Ognuno parla per sè, si parla poco di politica e se lo si fa, lo si fa solo con i sostenitori, e non c'è stato un confronto diretto tra i due candidati sindaco come è successo in tutti gli altri Comuni che nel modenese vanno al voto.
Come sempre accade, tutti si sentono già la vittoria in tasca, e in teoria hanno ragione.
In più, per scegliere il candidato di Pd e alleati non c'è stato quel coinvolgente momento di partecipazione che sono le primarie, che invece nel 2014 ci sono state messe in campo per scegliere tra Flavio Lodi e la Luppi. Quindi Turco - peraltro arrivato a Cavezzo dalla Romagna dopo aver lavorato per tanti anni a Bologna - è molto più debole di quanto potrebbe essere.
Nel 2019 il centrosinistra vince con 1.676 contro 1.542 del centrodestra. I civici di Malverti presero 671 voti: se questi ultimi fossero stati assieme, avrebbero ampiamente vinto.
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