Anna Sviridenko. L’amico Davide: “Un delitto che ci ha devastati”
SAN FELICE- Nessuno riesce a credere alla tragica morte di Anna Sviridenko, tanto meno gli affetti più cari. Tra loro l'amico Davide Calanca torna a parlare di lei e dei suoi figli- che oggi sono stati affidati temporaneamente ai nonni materni- in un lungo post sui social.
"I bimbi stanno fisicamente bene, affidati temporaneamente ai nonni materni, qui in Italia fino al pronunciamento dell'autorità competente. Di tanto in tanto hanno l'opportunità di giocare con i nostri figli e quelli di mio fratello, loro coetanei e ai quali sono affezionati fin dal principio del 2023. Sulla loro emotività non ci permettiamo di dire nulla perché non è nostra competenza e stiamo ben attenti a non apparire per nessun motivo interessati a un disastro più grande di tutti noi; ma guardandoli ci viene spesso da piangere e a loro auguriamo ogni soddisfazione dalla vita, seppur in assenza della persona che ha voluto loro un bene dell'anima, e che in loro presenza non nominiamo mai- scrive Calanca- Al rientro in Italia, già avvisati da chi di dovere ci siamo molto rammaricati nell'apprendere che una buona fetta di opinione pubblica continua a non avere le idee ben chiare su quale fosse il pregresso dell'orrendo delitto che è stato commesso e che ha irrimediabilmente distrutto l'esistenza di più nuclei famigliari".
"La casa coniugale era a Innsbruck, una sola persona lavorava (Anna) per consentire ai figli e al nucleo famigliare una degna esistenza. Anna aveva una brillante carriera medica davanti a sé, ben pagata rispetto agli standard italiani della nostra sanità pubblica. La casa coniugale era pagata da Anna, mediante mutuo a lei intestato. Non c'erano altri introiti, poiché - notoriamente - lavorava solo lei. Colui che fu suo coniuge, abbandonò la casa coniugale per rientrare in Italia, chiedendo il divorzio, con contestuale affidamento esclusivo dei figli e l'assegno di mantenimento (sulla base di quale criterio, anche alla luce della conduzione economica famigliare, francamente non sono mai riuscito a comprenderlo). Da lì in poi iniziò il calvario di Anna, con le ben note conseguenze che abbiamo già, in differenti modi, reso note alle forze dell'ordine e ai giornalisti: la paura di perdere i bimbi, il suo trasferimento in Italia per cercare di smorzare i toni delle assurde richieste di colui che fu suo coniuge, la borsa di studio vinta presso la Scuola di Specializzazione Medica a Modena, il doppio massacrante impegno medico a Modena e Carpi nei giorni feriali e a Innsbruck nei fine settimana per non perdere il lavoro in Austria, ormai trasformato in un risicatissimo part-time, le spese giudiziarie, la fine della sicurezza economica, la ricerca di una casa fuori Modena per gli elevati costi della città, l'arrivo a San Felice vicino a noi, i bimbi che tre settimane al mese le erano stati successivamente affidati e che giocavano coi nostri e quelli di mio fratello".
"Turni massacranti, anche doppi e di notte, per avere più tempo possibile - sempre poco - da dedicare all'unica cosa bella della sua vita: i suoi figli. Una madre sola, con due bambini piccoli, con due impegni lavorativi e 1.500 chilometri percorsi in macchina ogni settimana. Tutto ciò per provvedere ai bimbi e al pagamento di spese che si stavano tramutando, per via delle circostanze, in debiti- continua Calanca- La giustizia, mi auguro, farà il suo corso, accertando le responsabilità, ma almeno si abbia tutti la compiacenza di comprendere che già prima dell'orrendo delitto che ci ha devastati e ha reso orfani due bimbi meravigliosi e attaccati visceralmente alla propria madre, c'era una situazione dove i ruoli delle parti sono assolutamente cristallini e che Anna, non ha mai, mai, mai, mai, mai, fatto nulla per meritarsi quel calvario su di sé e quella orrenda fine che le è piombata addosso".
Per chi volesse ancora dare un contributo è ancora attivo il conto corrente presso SANFELICE 1893 Banca Popolare (sede centrale) e intestato a: SOCIETA OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO Codice IBAN: IT92H0565266980CC0010159648.
Dall'istituzione del conto, avvenuta due settimane fa, la Società Operaia sta regolarmente effettuando trasferimenti ai nonni materni, costretti dalle circostanze in Italia e senza una definitiva data di partenza verso Innsbruck.
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