Report sui redditi dei modenesi, Solomita (Pd): “Impoverimento drammatico”
“Ingiustizia: questo è il solo termine con il quale si può commentare la fotografia emersa dal Terzo report Federconsumatori sui redditi dei dipendenti modenesi. Un’ingiustizia perché si tratta di una situazione grave, che non ha giustificazioni e alla quale la politica deve, a tutti i livelli, fornire risposte concrete”: queste le prime parole del segretario del Partito Democratico della provincia di Modena, Roberto Solomita, alla pubblicazione dei dati del report che analizza le dichiarazioni dei redditi da lavoro dipendente presentate nel corso del 2023, relative dunque all’anno 2022, con una serie storica sulla quale è basato il confronto dei dati che si riferisce al periodo 2016-2022 e comprende 291.000 certificazioni uniche”.
“Che i dipendenti – continua Solomita – abbiano visto crollare il proprio reddito è un caso che non ha eguali in Europa e preoccupa profondamente. Si tratta di ingiustizia perché la perdita di potere d’acquisto dei salari – che in provincia di Modena ha raggiunto l’8,1% a fronte di un’inflazione dell’8,3%, con una perdita del valore delle retribuzioni che, se esaminiamo i dati a partire dal 2016, raggiunge il 12,3%, - va di pari passo con la crescita dei profitti delle imprese di interi settori. Come non bastasse, si accentua la questione di genere, con un reddito medio che si ferma a 15.626 euro, il 27,5% in meno di quello dei lavoratori dipendenti uomini, e quella generazionale, alla faccia delle giaculatorie sui ‘giovani che non hanno più voglia di lavorare’ che qualcuno ama ripetere”.
“Il quadro che emerge – chiosa il segretario del PD modenese – disegna una società che penalizza le categorie più deboli mentre avvantaggia chi già gode di molteplici punti di forza. Una società in cui, se sei donna o giovane, sai già che partirai svantaggiato, con meno possibilità e una retribuzione mediamente inferiore. Una società che rappresenta tutto quello contro cui il centrosinistra si deve battere. E in tutto questo il Governo resta a guardare, confermando di essere di essere animato da un’ideologia a cui non dispiace una società diseguale, in cui anzi le differenze sono molto ben marcate, e che al massimo interviene con elemosine totalmente ininfluenti come quella dei 100 euro, lasciando peraltro un vuoto siderale in cui l’unica cosa che si nota è la totale assenza sia di misure concrete che di prospettive di intervento a medio termine".
"Per chiunque voglia sostenere i lavoratori, invece, quella di CGIL e Federconsumatori è un’indagine molto preziosa, a partire dalla quale prenderà avvio una mobilitazione importante. Come centrosinistra non possiamo stare a guardare mentre l’Italia scivola verso il baratro di una società sempre più ingiusta: per questo il PD farà la sua parte, a fianco di sindacati e lavoratori, nella battaglia per il salario minimo, che poi non è altro che la battaglia perché il lavoro continui a essere fonte di dignità”.
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