Elezioni, a Mirandola debutta la campagna elettorale: faccia a faccia tra i candidati sindaci

MIRANDOLA- Debutta in punta di fioretto la campagna elettorale per le elezioni amministrative mirandolesi del 2024, con un confronto a quattro che non risparmia stoccate e – come regole del gioco prevedono – qualche consueto colpo basso.
Nella serata di giovedì 16 maggio, Letizia Budri, punta del centrodestra, Carlo Bassoli, frontman del centrosinistra (senza campo largo), Giorgio Siena, corridore solitario per la centrista “Più Mirandola”, e Giorgio Cavazza, outsider duro e puro del
Movimento Cinque Stelle, si sono sfidati sui temi caldi dell’attualità locale, sviscerando programmi e prospettive, ma anche insidiando sui presunti punti deboli dei competitors.
A moderare, il giornalista de La Pressa Giuseppe Leonelli, che ha inaugurato il dibattito chiedendo conto ai quattro duellanti del punto politico legato alle candidature. “Abbiamo coagulato energie e prospettive legate alla nascita del comune unico, con una vocazione europea”, esordisce l’ex preside Siena. “Amo Mirandola, ci sono nata, cresciuta e voglio continuare a dare il meglio alla mia città, al di là della polemica fra partiti”, ha rimbalzato Letizia Budri – glissando sulle frizioni con Fratelli d’Italia - mentre Carlo Bassoli rivendica la vocazione unitaria: “abbiamo cercato convergenze con tutti, vogliamo una città aperta turismo, ai giovani, al benessere sociale”.
A chiudere, Giorgio Cavazza, con un netto reclamo rispetto all’autonomia del Movimento Cinque Stelle: “Possiamo collaborare con le varie forze politiche, vogliamo lavorare affinché Mirandola torni il salotto che era fino a pochi anni fa. Ci hanno tolto tutto”.
Spazio al “bubbone” Aimag: quale futuro per la multiutility? “Hera è piena di debiti, Aimag è un bocconcino prelibato perché sano- ha ripreso Cavazza- ci vuole un patto di sindacato per evitarne la cannibalizzazione”.
“Si è di fatto perso il controllo, ma è grazie al PD di Mirandola che è stato bloccato il colpo di mano del 2023- ha parato il colpo Bassoli- per questo proponiamo un percorso di condivisione della funzione di Aimag, in ottica di sostenibilità energetica. Ne sto discutendo con il centrosinistra carpigiano”.
Affonda la lama Letizia Budri: “Le Terre d’Argine hanno alzato gli scudi, con il sindaco Bellelli che ha fatto muro. Il cda di Aimag non è rappresentante delle comunità della Bassa”. Soffia sul fuoco anche Siena, rimbrottando al PD la responsabilità della vicenda: “Il nemico di Carlo Bassoli è nel PD bolognese e modenese, e lui lo sa”.
Lionelli conduce poi il dibattito sulla sicurezza, chiedendo ai candidati un’analisi sui rapporti fra tale tema e l’uscita da Ucman. “La destra ha smantellato il campo nomadi di Santa Giustina, ma ora le famiglie rom vivono in condomini dei quali, spesso, non rispettano le regole- asserisce Siena- mentre lo sbocco di Ucman deve essere la fusione dei comuni, uscendo dal populismo dei campanili”.
Visione antitetica rispetto a quella della Lega, con la Budri che evidenzia la solitudine dell’avversario di Più Mirandola circa la prospettiva di fusione: “Mirandola ora ha più libertà di manovra, anche per quanto concerne le politiche assunzionali”. Bassoli riprende dalla cronaca, ricordando il recente furto nel centro parrocchiale di via Posta e la perdita della pattuglia notturna
assicurata da Ucman. “L’Unione va riformata- chiosa l’esponente dem- ma la fusione non è possibile nottetempo”.
Cavazza prosegue invece sottolineando l’indipendenza del Movimento: “Non siamo sudditi di nessuno, in Unione occorre coagulare le forze, non dividerle”.
Focus sull’edilizia e gli affitti, con il candidato pentastellato che rivendica trasparenza nella politica degli alloggi. “Assicuriamo sia i proprietari che gli inquilini, con norme chiare”- auspica deciso.
“Sono più di 2300 gli alloggi sfitti sul territorio comunale- analizza Bassoli- per quanto ci riguarda crediamo in una città verde e sostenibile. Dobbiamo trattenere le persone, non solo risultare luogo di passaggio”. La Budri rivendica le politiche abitative condotte dall’amministrazione Greco, rimpallando anche le accuse sui rallentamenti relativi all’ex GIL (struttura destinata alla polizia locale): “E' stata necessaria una variante importante, da oltre un milione e mezzo di euro. A ciò è dovuto lo slittamento dei tempi”. Siena risolve con lo slogan “case senza persone, persone senza case”, invocando il ruolo attivo del Comune nell’erogazione degli incentivi.
Leonelli chiude la serata con il tema della ricostruzione, domandando ai quattro contendenti un bilancio sugli ultimi dodici anni di cantieri pubblici. “Crediamo in una città storica- dichiara Giorgio Siena- i ritardi ci sono stati, con attenuanti oggettive. In tal senso, gli avversari più netti della Budri sono stati i suoi alleati”. Chiamata in causa, la leghista ha difeso il proprio operato: “L’amministrazione si è sempre impegnata, il rapporto con la Sopraintendenza è stato assiduo. C’è un problema oggettivo di arruolamento, in più sono cambiate le norme”.
“E’ tutto immobile, contrariamente a quanto promesso dal programma della destra nel 2019- affonda Bassoli- a Concordia invece è tutto terminato. Occorre ripartire dall’organico”.
Cavazza chiude rivendicando il valore del Superbonus, convalidando la proroga approvata dall’amministrazione Bonaccini. “La
parte storica di Mirandola è agli albori della ricostruzione- afferma- bisogna che la città sia presentabile per attirare turismo”,
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