Aimag, il centrodestra: “Hera fuori dalla direzione strategica”
"Hera fuori dalla direzione strategica". Non può essere altro che un partener, ma non può in alcun modo decidere le sorti della multiutility di Mirandola e Carpi. Così i candidati sindaci del centrodestra, uniti, hanno presentato le loro idee su Aimag, nel corso di una conferenza stampa aperta al pubblico che si è tenuta a Carpi e a cui hanno partecipato gli aspiranti sindaci di centrodestra dei comuni di Carpi (Annalisa Arletti), Mirandola (Letizia Budri), San Felice sul Panaro (Michele Goldoni, già in carica che corre per il secondo mandato), Cavezzo (Stefano Venturini), Medolla (Lavinia Zavatta), Soliera (Alberto Ferrari), San Prospero (Bruno Fontana), Concordia (Federica Luppi), San Possidonio (Donato Bergamini). Presente anche Fabio Zacchi, sindaco di Poggio Rusco.
"A giugno, con il voto, i cittadini saranno chiamati a una ‘scelta di campo’. Con il centrodestra Aimag rimarrà del territorio, con il centrosinistra passerà in mano a Hera", dicono i candidati.
In piena campagna elettorale il centrodestra prende una posizione comune tra Carpi e la Bassa sulla questione Hera. La multiutility bolognese quotata in borsa non nasconde la volontà di acquisire Aimag, e con le azioni che ha - vendutele quando era presidente del patto di sindacato un carpigiano democrat - dopo la rottura tra i sindaci è già riuscita a entrare nel cda e anche a esprimere il direttore generale.
"No alla svendita di Aimag" è "Un messaggio forte e chiaro che parte da chi - Sindaci, Amministratori in carica e Candidati - ha scelto di stare dalla parte degli interessi delle rispettive comunità: facendo rete", commenta Federica Luppi.
"Hera, già socio al 25% in Aimag, può essere un partner strategico ma è inaccettabile che abbia in mano la direzione strategica e quindi il futuro di Aimag. Ovvero - spiegano i candidati sindaco - il futuro che il sindaco PD di Carpi insieme al sindaco e segretario provinciale PD di Soliera hanno prospettato procedendo a maggioranza, allo scadere del patto di sindacato, con la nomina di un nuovo CDA in cui non sono rappresentati i comuni dell'area nord, e del territorio in cui AIMAG nasce ed opera. Un CDA che ha visto l'ingresso di Hera che a sua volta ha espresso il nome del nuovo Direttore Generale. Un processo, quello che in assenza di un patto sindacato sta portando di fatto al controllo operativo e strategico di Aimag a Hera che potrebbe arrestarsi, anzi azzerarsi nel momento in cui alla guida di Carpi e degli altri comuni soci si confermassero o affermassero sindaci ed amministratori di centro-destra che fino ad ora hanno agito per impedire l'ascesa di Hera nella stanza dei bottoni e per il mantenimento di un controllo pubblico rafforzato da parte dei comuni. Unica garanzia affinché Aimag continui ad essere un patrimonio dei comuni e del territorio. Non solo nella proprietà ma anche e soprattutto nelle scelte strategiche".

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