Carpi, troppi Pit Bull e Molossi abbandonati. Il canile: “Difficile trovar loro una casa che li accolga”
CARPI- Il canile intercomunale di Carpi, che opera anche sul territorio di Novi di Modena, è nato nel 1997 ed è gestito dal Gruppo Zoofilo Carpigiano, fondato a Carpi nel 1958 e da tanti anni gestisce il canile intercomunale di Carpi tramite i volontari e alcuni dipendenti. Organizzare la struttura richiede molte energie perché le esigenze dei 90 cani ospitati non sono tutte uguali.
"Per curare e accudire tutti gli animali servono 9 persone al giorno — spiega Raffaella Benedusi, presidentessa del Gruppo Zoofilo Carpigiano — infatti, non si tratta solo di dargli da mangiare, bisogna anche farli sgambare, curarli, pulire i box. Alcuni hanno esigenze particolari, per esempio necessitano di terapie specifiche, oppure ai cuccioli bisogna somministrare più pasti al giorno. Poi, ci sono cani che hanno bisogno di avere un box tutto per loro. Per esempio, per far sgambare tutti i cani, la struttura è organizzata su due "turni": alcuni vengono portati a passeggio dai volontari al mattino, gli altri al pomeriggio".
Oltre a gestire il canile negli ultimi tempi, sempre più spesso gli operatori della struttura sono stati chiamati a intervenire per recuperare cani abbandonati, spesso fatti arrivare dal Sud Italia tramite "staffette" improvvisate.
"In pochi giorni abbiamo rinvenuto una decina di cuccioli — spiega Benedusi -. Possiamo dire che si tratta di cani che al 100% sono arrivati tramite staffette "illegali" da parte di persone che si definiscono volontari ma non lo sono. Infatti, portano dal Sud al Nord questi cani sottoponendoli ad un grande stress e, non riuscendo a trovargli casa, li abbandonano. Chi li vede, chiama noi del canile che dobbiamo intervenire, non senza qualche difficoltà. Per esempio, questi cani non sono vaccinati e non hanno il microchip, quindi il canile deve provvedere e sostenere tutti i costi necessari. Poi, ci sono anche associazioni serie che effettuano queste "staffette", ma esistono anche quelle improvvisate".
Quindi, chi vuole adottare un animale è importante che si rivolga ad associazioni serie in grado di garantire il benessere dell'animale e affiancare l'adottante nella scelta. Per esempio, chi si rivolge al canile di Carpi per adottare un cane, è sicuro che gli animali ospitati sono vaccinati, controllati e dotati di microchip. Inoltre, prima dell'adozione, viene attuato un percorso conoscitivo con il cane e un inserimento graduale in quella che potrà diventare la sua casa.
Attualmente sono 90 i cani ospitati nella struttura, per la maggior parte di tratta di animali molto grandi come molossi e pitbull, che faticano a trovare una casa perché considerati "aggressivi", ma spesso dietro la pericolosità di un animale c'è un passato di maltrattamenti commessi dall'uomo.
"Molossi e pitbull godono di una cattiva fama — spiega Benedusi - in realtà si tratta di cani che vanno conosciuti. Le persone decidono di prenderli, poi alla prima difficoltà si rendono conto di non riuscire a gestirli e li abbandonano o li portano in canile. Molossi e pitbull sono razze abituate a vivere in casa e quando arrivano in canile soffrono tantissimo. Sono sicuramente cani impegnativi, ma anche affettuosi e, come tutti gli animali, vanno conosciuti. Noi organizziamo percorsi con i nostri istruttori cinofili di affiancamento del cane con l'adottante, ma trovare casa a queste razze è difficile".
Per chi, invece, non vuole adottare un cane, può comunque sostenere il canile, soprattutto in questo periodo dove, proprio a seguito di questi ritrovamenti di cuccioli, la struttura necessita di mangime, coperte e donazioni.
Chi vuole saperne di più può visitare la pagina Facebook Canile di Carpi - Gruppo Zoofilo Carpigiano, dove sono pubblicati anche gli eventi organizzati dal canile, mentre sul sito Gruppo Zoofilo è possibile reperire tutte le informazioni per aiutare la struttura e vedere le foto dei cani che cercano casa.
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