“Speriamo in giorni migliori”: Fabio Montella presenta il suo ultimo libro a Medolla e Finale Emilia
MEDOLLA, FINALE EMILIA- Si terranno a Medolla (Auditorium di via Genova) e e Finale Emilia (Biblioteca comunale “Giuseppe Pederiali” in via della Rinascita), rispettivamente sabato 10 e sabato 24 febbraio, sempre con inizio alle ore 17, le presentazioni dell’ultimo libro dello storico e giornalista Fabio Montella, eventi patrocinati dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord.
Il volume, che ha per titolo “Speriamo in giorni migliori. Gli ebrei stranieri a Modena: vita quotidiana, persecuzione, deportazione, salvataggio, ritorno (1933-1947)”, pubblicato dalla casa editrice Giuntina di Firenze, è promosso dall’Istituto Storico di Modena e dalla Fondazione Villa Emma di Nonantola, e racconta la storia degli ebrei a Modena e provincia nel periodo delle persecuzioni razziali. Montella ha compiuto un approfondito lavoro di ricerca in diversi archivi nazionali, ricostruendo una vicenda in gran parte inedita e ricca di notevoli spunti di interesse, a partire dal coinvolgimento, tra coloro che si attivarono a favore degli ebrei, di Enzo Ferrari, all’epoca titolare dell’omonima Scuderia e dell’Auto Avio Costruzioni. Ferrari si mobilitò grazie ai propri contatti in Questura a Modena e proprio su funzionari e agenti della Questura Montella ha compiuto un significativo approfondimento, evidenziando alcune figure che fornirono aiuto agli ebrei italiani e stranieri, come i commissari di polizia Francesco Vecchione e Giovanni Tedesco e gli agenti Eugenio Rami e Michele Di Canosa.
Erano circa 500 gli ebrei presenti sul territorio modenese quando, il 30 novembre 1943, venne emanato dalla Repubblica Sociale Italiana (Rsi) l’ordine di polizia n°5, che imponeva il loro arresto e deportazione. Erano donne e uomini di ogni età e condizione sociale. Alcuni di loro erano italiani, appartenenti a una comunità da sempre ben integrata nel tessuto cittadino; ma vi erano anche molti ebrei stranieri o apolidi che studiavano all’Università o si erano laureati a Modena, oppure che erano arrivati in questa provincia prima dell’8 settembre 1943 per sfuggire alle persecuzioni e agli effetti della guerra. Tra questi ultimi, vi erano anche i ragazzi di Villa Emma. E proprio il direttore della Fondazione Villa Emma, Fausto Ciuffi, dialogherà con Montella nell’appuntamento di sabato 10 insieme al sindaco di Medolla Alberto Calciolari.
Il libro è stato pubblicato grazie al fondamentale contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura, dell’Otto per mille della Chiesa Valdese, della famiglia Elsa Borghi-Umberto Broggi e di tre associazioni di Mirandola: La Zèrla, Avis e Università della Libera Età Bruno Andreolli.
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