Rabbia e paura dopo i furti a San Felice: si forma l’ipotesi ronde
Ronde notturne. Ronde per controllare che la notte sia tranquilla e che criminali che paiono imprendibili e intoccabili possano spadroneggiare in paese. E' una delle ipotesi che si è formata tra i commercianti all'indomani della violenta notte in cui le porte dei loro negozi sono state prese a calci e sfondate. Colpi uno dopo l'altro, una vetrina dopo l'altra, razziato tutto il denaro che c'era. Anche in quei negozi dove ogni notte passa la vigilanza a pagamento per i controlli notturni.
Il punto è proprio questo: sembra impossibile difendersi. Anche se - come sembra sia in questo caso - i furti sono fatti da una sola persona, ripresa dalle telecamere, vista dai testimoni. Teste calde ben note, insomma.
Che fare allora? Il brusco risveglio notturno porta anzi tutto paura, e il primo istinto è andare a valutare i danni, chiudere i buchi, ripristinare le chiusure. Poi cambia tutto, perchè quello strisciante senso di insicurezza che si è creato fa cambiare le cose. Ad esempio, l'abitudine di lasciare un po' di fondo cassa per l'indomani non va più bene: anche se sono pochi spicci, fanno comunque gola a qualcuno. Racconta uno dei commercianti rapinati in questi giorni, Giorgio del negozi di casalinghi di via Mazzini: "I ladri sono venuti a Natale e hanno preso tutta la cassa, sono andati via con la cassa intera. Dentro c'erano circa duecento euro. Stavolta avevo lasciato solo i centesimi". Si impara a convivere coi furti, ad abituarsi alla prevaricazione. La qualità della vita ne risente, per tutti, commercianti e non.
Intanto, fa sapere uno dei commercianti del centro di San Felice, il barista Giuseppe Michelini, "Abbiamo presentato urgentemente una petizione in Comune perché cerchino di fare qualcosa". E dal Comune si sono mossi in questo senso: il sindaco ha chiesto un incontro ai Carabinieri di Carpi per fare il punto sulle indagini.
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