La Befana Comunista consegna il carbone a Hera Modena
Come ogni anno la Befana Comunista porta il carbone a chi si è "comportato male". Quest'anno il destinatario è il gruppo Hera per i disservizi creati a causa della malagestione del sistema porta a porta di raccolta dei rifiuti.
"La Befana Comunista è da sempre favorevole al porta a porta come modello di smaltimento dei rifiuti alternativo all’incenerimento, ma la raccolta deve funzionare bene e i costi non possono essere scaricati sui cittadini. Questo sistema ha permesso di incrementare il quantitativo di materiali riciclabili raccolto e, allo stesso tempo, di ridurre il materiale non riciclabile da conferire all’inceneritore. Ma a distanza di un anno restano ancora oggi disservizi e disagi per i cittadini causati da una modalità di raccolta disorganizzata, dalla scarsa informazione e dalla incapacità di Hera di fornire un servizio che garantisca la raccolta tempestiva dei rifiuti, in modo tale da allontanare rapidamente i sacchi depositati sul suolo pubblico evitando che si creino situazioni di sporcizia diffusa. E per sopperire a questi disservizi Hera ha attivato un servizio di “spazzino di quartiere” facendolo pagare al comune di Modena, e in definitiva ai cittadini, circa 1 milione di costo extra. Tutto ciò non è accettabile- spiega Rifondazione Comunista- Eppure, gli esempi di pratiche virtuose non mancano: in tanti comuni, anche modenesi, la raccolta porta a porta funziona, le città sono pulite e la frazione di rifiuti indifferenziati destinata agli inceneritori si sta rapidamente riducendo. A testimonianza che avere meno rifiuti, città pulite e inceneritori spenti sono obiettivi raggiungibili, senza costringere le persone a subire disagi e disservizi. È quello che accade da anni nei comuni serviti da Aimag, gestore che non possiede un inceneritore e che è al vertice in Italia per raccolta differenziata. Forse è per questo che il Pd vuole svendere Aimag a Hera?".
"Il ruolo dell’inceneritore continua a pesare notevolmente sulla città di Modena e chiediamo a Hera un impegno chiaro per la sua dismissione. Per lungo tempo la scelta di Hera di perseguire un modello di smaltimento dei rifiuti basato sull’incenerimento è stata direttamente collegata con la scarsa propensione ad investire sulla raccolta differenziata, mentre altri territori andavano in direzione opposta. Oggi che finalmente il porta a porta è partito resta sulle spalle della città un impianto che deve incenerire 240mila tonnellate all’anno di rifiuti, che arrivano anche da fuori provincia, la cui concessione scade nel 2032. Una data incompatibile con una città servita da un sistema di raccolta differenziata efficiente".
"Tutto questo, secondo noi, deve finire: all’impegno dei cittadini a fare correttamente la raccolta porta a porta dei rifiuti deve seguire l’impegno di Hera a gestirla bene e senza disservizi, e deve seguire l’impegno a indicare la data di chiusura dell’inceneritore prima della scadenza della concessione del 2032"- conclude Rifondazione.
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