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14 Maggio 2025
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Cau di Finale Emilia, 165 accessi nella prima settimana di apertura

MODENA - Nel corso della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria (CTSS), che si è svolta nel consiglio della Provincia il 27 dicembre 2023, presieduta dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, la direttrice generale dell’Azienda Usl di Modena Anna Maria Petrini, la direttrice sanitaria Romana Bacchi e le direttrici dei Distretti sanitari di Castelfranco Emilia e Mirandola – rispettivamente Cristina Maccaferri e Annamaria Ferraresi – hanno presentato la programmazione dei Cau, Centri di assistenza e urgenza, in provincia di Modena e i primi dati di attività dei Cau già attivati nel Distretto di Castelfranco Emilia e di Mirandola, in linea con la normativa della Regione Emilia-Romagna.

Il Cau è una struttura del territorio, dotata di medici ed infermieri, alla quale le persone possono rivolgersi per problemi di salute urgenti ma non gravi (a bassa complessità clinico assistenziale) con l’obiettivo di rafforzare la presa in carico territoriale dei cittadini. L’Azienda USL di Modena ha aperto i primi Cau nelle Case della Comunità di Castelfranco e Finale Emilia, entro il mese di gennaio aprirà il Cau nella Casa della Comunità di Fanano mentre nel 2024 apriranno, nell’ordine, i Cau nel Distretto di Carpi e Modena (entro il primo semestre) poi Sassuolo e Vignola (secondo semestre). I Cau sono aperti sette giorni su sette dalle 8 alle 24, mentre nelle ore notturne l’accesso è mediato dal numero unico di Continuità assistenziale 800 032032 a cui risponde un medico che valuta il bisogno e indirizza la persona verso il percorso più adeguato. Dalla metà del 2024, come ha comunicato la Regione, si potrà chiamare il numero 116117 che valuterà il bisogno e orienterà le persone verso il Cau più vicino o altra soluzione più idonea.

L’Ausl di Modena ha sottolineato che il primo riferimento del cittadino, negli orari e giorni in cui è disponibile, è il medico di medicina generale che conosce la storia clinica del paziente e può, eventualmente, inviarlo al Cau. Nel dettaglio, ecco i dati di attività dei primi due Cau della provincia
di Modena tenendo conto che si tratta di dati preliminari, visti i pochi giorni di attività, ma anche della peculiarità del mese di dicembre, caratterizzato da molti giorni festivi (quindi con assenza dei medici di medicina generale e pediatri) e l’alta circolazione di virus influenzali. I percorsi - spiega l'Ausl - sono oggetto di un monitoraggio continuo.

Nei primi quattordici giorni di attività del Cau del Distretto di Castelfranco Emilia (nella Casa della Comunità di Castelfranco), dall’attivazione l’11 dicembre al 25 dicembre, gli accessi totali sono stati 464, con una media di circa 31 accessi al giorno triplicati rispetto agli accessi in quello che era il Punto di primo intervento (poi sostituito dal Cau). La fascia oraria di maggior accesso è quella diurna, con 226 accessi dalle 8 alle 14 e 183 accessi dalle 14 alle 20. La maggioranza delle persone, l’85,6%, ha trovato risposta nella struttura, con semplice visita o percorsi specialistici ed è stata poi inviata al medico curante. L’11,4% è stato visitato e inviato ad altri percorsi specialistici (fast-track) nelle strutture ospedaliere. Il 3% si è allontanato prima o dopo la visita. L’età media dei soggetti che accedono al Cau di Castelfranco, fino ad oggi, è di 45 anni, “la stessa fascia di età che in media accede al Pronto soccorso” ha spiegato la direttrice sanitaria del Distretto sanitario di Castelfranco Emilia, Cristina Maccaferri, con prevalenza delle donne sugli uomini (53% contro 47%). I problemi di salute più frequenti per cui le persone si sono presentate al Cau sono disturbi quali dolori articolari, mal d’orecchio, medicazioni di piccole ferite ma anche politraumi.

Il Cau del Distretto di Mirandola, nella Casa della Comunità di Finale Emilia, ha aperto il 18 dicembre e da allora al 25 dicembre gli accessi sono stati 165, con una media di circa 21 accessi al giorno, raddoppiati rispetto agli accessi dell’ex Punto di Primo Intervento. Come a Castelfranco, la stragrande maggioranza delle persone (93%) è stata trattata nella struttura e poi inviata al medico curante, “è un dato positivo che indica l’appropriatezza dell’accesso al Cau” ha sottolineato la direttrice del Distretto sanitario di Mirandola, Annamaria Ferraresi. Il 6,7% dei pazienti è stato inviato ad altri percorsi specialistici. Tra i problemi di salute principali per cui le persone si sono presentate al Cau si segnalano tosse, congestione e sintomi influenzali. L’età media delle persone è di 49 anni con prevalenza, anche qui, di donne sugli uomini (58% contro 42%). La fascia di maggiore accesso coincide con la tendenza di Castelfranco, dalle 8 alle 14 (96 accessi) e dalle 14 alle 20 (40 accessi).

In riferimento al periodo di dicembre e ai fattori che incidono sugli accessi nelle strutture sanitarie, il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Claudio Vagnini ha evidenziato la forte pressione di questi giorni festivi sui Pronto soccorso degli ospedali, in particolare la pressione sul Pronto soccorso e reparto di Pediatria a causa delle patologie stagionali aggravate anche dalla non soddisfacente adesione alle campagne vaccinali.

Il sindaco di San Felice, Michele Goldoni, ha sottolineato che il Cau a Finale Emilia, punto di riferimento per la popolazione del territorio, è uno strumento che “dovrebbe dare risposte più dirette ai cittadini e aiutare i Pronto soccorso a lavorare meglio e ci auguriamo che ci sia tutto il personale necessario”. Il sindaco ha inoltre manifestato la disponibilità ad organizzare una serata informativa a San Felice, con la partecipazione dell’Ausl di Modena, per spiegare il nuovo servizio offerto dal Centro di assistenza e urgenza. Luciano Sighinolfi, presidente del Comitato Consultivo Misto della Provincia di Modena, ha evidenziato che “le associazioni di volontariato e di categoria devono essere coinvolte nel divulgare l’informazione sui Cau, dobbiamo informare meglio i cittadini coinvolgendo anche gli strumenti degli enti pubblici”.

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