Attacchi informatici alla sanità, una dottoressa modenese agli hacker: “I pazienti le vere vittime di questo gesto”
MODENA- L'attacco informatico alle Aziende sanitarie modenesi dello scorso 28 novembre ha mandato letteralmente in tilt i sistemi: bloccando prelievi, visite specialistiche e prestazioni ambulatoriali. Una situazione che ha portato all'esasperazione i pazienti, ma anche i medici. Come la dottoressa Claudia Braghiroli, medico del Pronto Soccorso dell'ospedale di Baggiovara, che ha deciso di scrivere una lettera aperta, pubblicata dalla stampa locale, indirizzata proprio agli hacker che hanno causato forti disagi.
La lettera della dottoressa Braghiroli:
"Ci stai costringendo a sprecare un sacco di carta, tanta costosa carta, ci stai facendo dimettere persone che un domani non avranno un ticket da pagare, con effetti dannosi per tutti un domani, anche per te. Ci stai costringendo a giri inutili dai medici di famiglia per i certificati di malattia, di infortunio sul lavoro, ci stai mettendo in seria difficoltà con i prelievi di sangue e urine per cercare alcool e sostanze stupefacenti magari di quel soggetto che, sbronzo alla guida dell'auto si è schiantato contro un altro veicolo sul quale avresti potuto esserci anche tu con la tua famiglia.
Ci stai togliendo la possibilità di inviare all'autorità giudiziaria in tempo reale il referto di un'aggressione o di una violenza di genere o su un minore, ci stai bloccando le connessioni telefoniche brevi a servizi preziosi come il centro trasfusionale per chiedere sacche di sangue urgentissime che potrebbero servire anche per salvare la tua vita. Ci stai costringendo a non poter usare i numeri di telefono brevi per comunicare rapidamente a costo zero con colleghi di altri reparti e di altri ospedali della provincia, con un allungamento di tempo prezioso nell'emergenza e con un costo che si ripercuote anche sulle tue tasse.
Hai colpito in pieno la sanità pubblica, che come tale contribuisci anche tu a mantenere e soprattutto di cui puoi usufruire gratuitamente. Hai allungato i tempi di attesa dei cittadini alle prestazioni sanitarie: dall'inserimento anagrafico, alla compilazione a penna della modulistica per richiedere esami di laboratorio o diagnostici, hai tolto la possibilità ai radiologi di guardare una immagine di qualità e quindi peggiorato la loro accuratezza diagnostica per fare una diagnosi corretta di una frattura, di una emorragia, di un cancro, di una occlusione intestinale, di un aneurisma rotto, per dirne solo alcune.
Hai tolto a noi medici di Pronto Soccorso la possibilità di accedere ai dati sanitari per risalire a ricoveri precedenti, esami di laboratorio, radiografie, Tac, lettere di dimissione, terapie domiciliari, consulenze. Ci hai reso difficile offrire un servizio di qualità ai nostri pazienti, che sono le vere vittime del tuo gesto e ci hai esposto a continue discussioni con i pazienti e coi familiari che non accettano la motivazione del blocco informatico per giustificare le tante ore di permanenza in un corridoio affollato, su una barella dura e scomoda.
Nelle nostre teste non puoi entrare, che abbiamo un hardware con un antivirus molto potente, che siamo stati programmati per lavorare nell'emergenza-urgenza e che non puoi intaccare le conoscenze, lo spirito di abnegazione".
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