Finale Emilia, don Ciotti in visita al liceo Morandi e dai Rulli Frulli
FINALE EMILIA- "Abbiamo avuto l'onore e il piacere di ospitare don Luigi Ciotti, un uomo straordinario che, in modo molto efficace, ha saputo dialogare con gli studenti delle classi quarte e quinte in palestra"- così il liceo Morando Morandi di Finale Emilia ha commentato la visita che don Ciotti ha fatto a studenti e docenti. Il prelato è stato poi in visita presso la sede dei Rulli Frulli.
Fondatore prima del gruppo Abele- che da più di 50 anni accompagna persone con problemi di dipendenza, donne sfruttate e migranti- e poi dell'associazione Libera contro la lotta alle mafie, don Ciotti ha sempre scelto di accogliere e accompagnare le persone in difficoltà con l'azione educativa, la dimensione sociale e politica e la proposta culturale.
"La scuola - ha detto don Ciotti agli studenti del Morandi - dà conoscenza, la conoscenza dà consapevolezza, la consapevolezza dà responsabilità, la responsabilità dà corresponsabilità".
“Voglio ringraziare la dirigente del liceo scientifico Morando Morandi, Roberta Vincini, gli insegnanti e gli studenti che ci hanno invitato ad essere presenti al loro incontro con don Luigi Ciotti. È stata una bellissima giornata. I ragazzi si sono dimostrati preparatissimi e hanno consentito a don Ciotti di poter raccontare le tappe più significative della sua intensa vita, vissuta a fianco dei più fragili e di chi, come Giovanni Falcone, suo buon amico, ha lottato per la legalità e contro ogni tipo di mafia”.
Così il sindaco di Finale Emilia, Claudio Poletti esprime la propria soddisfazione per aver potuto essere presente all’incontro di don Luigi Ciotti con i ragazzi del Liceo Morandi e poi alla sua visita alla Stazione Rulli Frulli.
“Le parole di don Ciotti – aggiunge il sindaco Poletti – sono un grande insegnamento per tutti. I ragazzi presenti le hanno ascoltate con grande attenzione, in particolare il suo invito a prendere consapevolezza dell’impegno sociale, della necessità di anteporre il ‘noi’ all’ ‘io’, di coltivare le proprie libertà collettive e anche individuali, del sapersi confrontare con gli altri, ma anche della capacità di vivere momenti di riflessione individuale, per prendere coscienza di sé, di chi si è e di chi si vorrebbe diventare”.
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