Riaperto al culto il Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Stuffione di Ravarino
RAVARINO - Riapre al culto, con una grande festa popolare, il Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Stuffione, frazione del comune di Ravarino nella bassa pianura modenese.
Oggi pomeriggio, dopo la presentazione dei lavori, la messa solenne presieduta dal vescovo di Carpi e arcivescovo di Modena-Nonantola, monsignor Erio Castellucci.
Alla riapertura del Santuario dedicato alla Madonna di Monserrat col Bambino, di cui quest'anno ricorre il 400^ anniversario della traslazione, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme alle autorità civili e religiose.
La chiesa, che aveva riportato gravi danni a causa del sisma del 2012, torna accessibile alla comunità dopo un accurato restauro, condotto grazie ai fondi della Regione attraverso la struttura commissariale per oltre 1 milione e 600 mila euro. A questi si erano aggiunti quasi 200 mila euro di donazioni da sms solidali, cifre che hanno consentito di realizzare interventi di ripristino e di consolidamento dell’intero complesso seicentesco, che comprende anche la casa canonica e il campanile.
“Un ulteriore passo verso la completa ricostruzione del patrimonio storico e culturale del nostro territorio così duramente colpito dalle scosse del 20 e 29 maggio 2012- ha sottolineato Bonaccini- di cui le chiese sono parte fondamentale. Luoghi di fede fortemente identitari e di grande valore per i cittadini, che finalmente possono essere riaperti e riportati alla loro originaria bellezza. Un risultato che ci riempie di soddisfazione e che è frutto del lavoro che in questi anni abbiamo condotto insieme alle autorità ecclesiastiche e alle istituzioni locali per restituire ai cittadini gli edifici storici, le chiese e i monumenti”.
Gli interventi sul Santuario
L’originaria chiesa secentesca fu rinnovata all'inizio del XVIII secolo. L’intervento attuale ha riguardato lavori di restauro con miglioramento sismico dopo che il terremoto del 2012 aveva reso inagibile l’intero complesso, con danni diffusi su tutta la struttura e crolli parziali: dalla facciata alle volte, comprese le murature d’ambito, la copertura, il campanile e la canonica.
Molto importante è stato anche il restauro e il recupero delle finiture e delle decorazioni. Si è anche provveduto a riqualificare il sagrato della chiesa e alla messa a norma degli impianti.
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