Estetica, espressività e decorazione | Due minuti dentro il Liberty modenese
a cura di Francesca Monari
Ad inaugurare la Rubrica un edificio che osservandolo ci trasporta in una sera del 1907 in cui il freddo pungente non impedì ai borghesi incuriositi di uscire di casa per partecipare all'evento più interessante, ovvero alla sua inaugurazione: quella del Teatro comunale di San Felice sul Panaro in occasione della quale fu messa in scena l'operá-comique “Mignon” di Ambroise Thomas.
Prende vita oggi, con la collaborazione di Sara Zoni, la prima di quattro uscite dedicate all’Art Nouveau. Un’occasione unica per fare un vero e proprio viaggio alla scoperta dello Stile Liberty locale. Ferro, vetro e cemento, sapientemente lavorati, ci condurranno in un mondo colorato e a tratti stravagante, dalle forme morbide e sinuose e dalle linee fluide ed eleganti.
Alcuni edifici storici più di altri hanno il potere di conservare un fascino che resta intatto con il passare degli anni, restano attuali e moderni nonostante i segni del tempo. Le loro mura sono dense di storia e sembrano attendere solo che qualche passante narri i fatti avvenuti al loro interno e riporti alla luce gli avvenimenti che li hanno visti nascere. Uno di questi si trova nel centro di San Felice sul Panaro, è il Teatro comunale. Se si cammina lungo la via centrale in direzione del vecchio municipio è impossibile non notarlo sulla sinistra, prima della Rocca medievale.
Basta osservare i lampadari in ferro battuto con motivi a foglia, le tre porte di ingresso sormontate da inferriate e volute in stile Art Nouveau e le vetrate del piano superiore per restarne ammaliati. L'imponenza e il fascino che trasmette ancora oggi la sua struttura e la sua facciata lo rendono di straordinaria attualità.
Fu il professore dell'Istituto di Belle Arti di Modena Arturo Prati ad occuparsi, nel 1905, della progettazione dell'edificio. Prati optò per una struttura massiccia con ampie vetrate di ingresso e finestre in vetro in stile Liberty. All'interno le balaustre in ferro battuto, la volta, il soffitto delle scalinate laterali e i tre palchi centrali erano racchiusi in una loggia decorata anch'essa in stile Liberty.
Nonostante la lungimiranza, il pubblico di un piccolo paese quale era all'epoca San Felice sul Panaro, non era pronto a cogliere positivamente tale innovazione. Per questo nel 1923-1924, il teatro fu completamente rinnovato su progetto di Emilio Giorgi che ripropose tre ordini di palchi più il loggione superiore.
Ancora oggi la modernità e l'innovazione del progetto del Prati restano evidenti agli occhi di chi guarda ed è proprio in virtù di questa modernità e dello straordinario potere di accompagnare l'osservatore in epoche lontane che luoghi così affascinanti meritano di essere raccontati.
Trovate Sara e le sue “Storie in Liberty” qui: https://www.instagram.com/storieinliberty/?hl=it
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