Capitale della cultura 2026, Carpi rinuncia per favorire Rimini
Il Comune di Carpi non proseguirà nella candidatura a “Capitale italiana della Cultura 2026”, per non creare una “concorrenza” regionale con la città di Rimini: il Sindaco Alberto Bellelli ha comunicato oggi la decisione al collega romagnolo, Jamil Sadegholvaad, spiegandogli le motivazioni della scelta.
Il primo cittadino carpigiano fa riferimento alla necessità di coesione e collaborazione fra colleghi in generale e in particolare fra sindaci della stessa regione, specie alla luce della catastrofe senza precedenti che ha devastato parte della Romagna a fine maggio.
La procedura della “Capitale Italiana della Cultura” prevede che le città o Unioni aspiranti (26 alla chiusura delle manifestazioni d’interesse, il 4 luglio scorso), mandino al Ministero entro il 27 settembre il proprio progetto da realizzare nel corso del 2026, il cosiddetto “dossier di candidatura”: Carpi si asterrà dal presentarlo, cosa che la farà uscire dalla gara senza tuttavia effetti sulle future edizioni del programma. Anzi: "A breve – dichiara Bellelli – prenderemo contatti con la Regione per prepararci ufficialmente al prossimo bando, che assegnerà il titolo per il 2027"
LA LETTERA DEL SINDACO DI CARPI AL SINDACO DI RIMINI
Caro Collega, Mi rivolgo a Te per comunicarTi che ho deciso di non proseguire con la candidatura di Carpi come Capitale della Cultura 2026. Ho attentamente esaminato l’ampio elenco delle città che hanno manifestato interesse per questo evento di grande rilevanza e ho notato che solamente due città della nostra Regione hanno partecipano: Carpi e Rimini. Le nostre comunità hanno in comune un tratto distintivo ed identitario che le ha sempre caratterizzate; la cooperazione e la solidarietà. Non posso dimenticare le tragiche immagini dell’alluvione che ha colpito la Romagna, provocando danni alle abitazioni, alle imprese e agli spazi pubblici, così come le frane che hanno interessato le colline circostanti. Avendo io stesso vissuto il terribile terremoto del 2012, sono testimone della resilienza delle nostre comunità, della loro volontà di risollevarsi e di ripartire rapidamente. So altrettanto bene che per conseguire questi obiettivi, è fondamentale l’unità tra la comunità e le istituzioni a tutti i livelli, da quelli locali, a quelli regionali e nazionali. Tuttavia, nell’ambito della fase di ricostruzione post-alluvione, noto una mancanza significativa: l’assenza del supporto del nostro Governo Nazionale. Questo fatto mi lascia sconcertato e ritengo che tra noi enti locali e tra colleghi Sindaci debba emergere una forte voce di denuncia e preoccupazione. Per queste ragioni, ho preso la decisione di ritirare la candidatura di Carpi come Capitale della Cultura 2026. Sono convinto che in questo momento storico e politico sia essenziale dare ancor più forza ai valori della solidarietà e della cooperazione. Credo fermamente che Rimini meriti di essere la Capitale della Cultura 2026, rappresentando un tangibile simbolo di rinascita e di ripartenza per la Romagna. Queste sono le ragioni che mi hanno spinto a questa scelta, ed aggiungo che sono a Tua completa disposizione, se lo riterrai opportuno, per contribuire a rafforzare la Vostra candidatura.
- Il trasporto pubblico che vorrei, le associazioni lo disegnano con Amo
- Mercato libero, Emilia-Romagna in linea con la media nazionale sulla luce, mentre il gas cresce meno che nel resto d'Italia
- Unimore ha conferito il titolo di professore emerito a Sonia Bergamaschi e Luigi Grasselli
- Modena parla inglese, boom di turisti stranieri in Acetaia comunale
- Sonia Bonfiglioli designata nuova presidente di Confindustria Emilia per il quadriennio 2025-2029
- Autobus, dal 23 aprile a Modena 50 corse in più sulle linee 1, 7 e 8
- Strada deformata, limite dei 30 km/h sulla via Giardini tra Maranello e Serramazzoni