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15 Dicembre 2025
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Roberta Giubertoni, 2 figli e titolare di 3 dipendenti nella sua “Pizza Shop Maggiolino” a Mirandola

La pizza è il piatto italiano più conosciuto al mondo. Piace a tutti, grandi e piccoli. Tonda, al tegamino, margherita o farcita è l’ideale per un pasto in compagnia. Al taglio è la regina dello street food italiano. Sono tanti i locali che la propongono e per differenziarsi è importante prima di tutto offrire un prodotto di qualità, come ha fatto Roberta Giubertoni, 52 anni, madre di due figli e titolare di Pizza Shop Maggiolino di Mirandola, attività che ha aperto nel 1994. “Ho iniziato a lavorare molto presto – racconta Roberta -. Se avessi avuto la possibilità di studiare mi sarebbe piaciuto frequentare il conservatorio per imparare a suonare il pianoforte, oppure diventare stilista modellista, ma non è stato possibile, quindi ho iniziato subito a lavorare”. Il primo impiego è stato in una maglieria per 6 anni, poi ha deciso di cogliere l’opportunità di lavorare come dipendente nella pizzeria della suocera a Cavezzo. “Lei mi ha insegnato tutti i segreti del mestiere – ricorda Roberta -, permettendomi anche di inserire qualche cambiamento, come l’olio nell’impasto al posto dello strutto. Finché ho aperto la mia attività a Mirandola: Pizza Shop Maggiolino. All’inizio offrivamo anche pizze tonde e mezzi metri, poi abbiamo deciso di specializzarci nella pizza al taglio. Per 4 anni, ho gestito anche una pizzeria tradizionale, poi però era diventato difficile coordinare entrambi i locali, quindi ho deciso di chiuderla per dedicarmi al Maggiolino. Dal 2015 sono l’unica titolare, con me ci sono 3 dipendenti e formiamo una gran bella squadra di donne. E’ un lavoro che richiede molto impegno, perché siamo aperti tutti i giorni tranne la domenica, però a me piace e non mi stanca. Sono in cucina e servo anche la clientela, ma devo dire che preferisco preparare gli impasti e infornare la pizza. Nonostante la prepari da anni, la mangerei sempre…”. Ed anche i clienti apprezzano la pizza di Roberta. Ma qual è il segreto? “La ricerca delle materie prime e la lunga lievitazione naturale (dalle 24 alle 72 ore) che la rendono digeribile e genuina – spiega -. Dietro c’è tanto lavoro che viene premiato dai clienti. Per noi è una grande soddisfazione e cerchiamo sempre di fare meglio. Per esempio, il venerdì e il sabato, oltre alla pizza al taglio proponiamo anche gnocchi fritti, piade, piadizze. I nostri clienti vanno dagli studenti alle famiglie. C’è chi preferisce l’asporto e chi invece si ferma a consumare nel locale”. Negli anni le soddisfazioni per Roberta non sono mancate, così come le difficoltà dovute al terremoto prima ed ora ai rincari di materie prime ed energia. “Il locale è sulla circonvallazione, vicino al centro – ricorda Roberta -. Con le scosse del 2012 non ha riportato danni, ma siamo rimasti chiusi circa 40 giorni. La mattina del 29 maggio, i miei due figli erano con me nella pizzeria e quando ho sentito le scosse ho urlato di uscire e mentre anch’io correvo verso la porta sono caduta riportando una lussazione. Sono rimasta ferma quasi un anno e sono state le colleghe che hanno mandato avanti la pizzeria. Avere un locale è molto impegnativo e richiede tanti sacrifici. Oggi ancora di più perché, come per ogni attività, dobbiamo fare i conti con i rincari delle materie prime, dell’energia e delle conseguenze di questi sull’economia delle famiglie”.

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