Mirandola, trova l’ufficio denunce chiuso e rompe i vetri delle auto della Polizia
MIRANDOLA - Un grave atto di vandalismo si è verificato nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 dicembre a Mirandola. Un uomo, pare dopo aver trovato chiuso l'Ufficio Denunce e probabilmente sotto l'effetto di alcol, ha, infatti, sfondato i vetri di alcune macchine del Commissariato di Polizia di Mirandola. A denunciare l'accaduto è la la segreteria provinciale Modena del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) in una nota stampa:
"La notte tra il 23 e il 24 dicembre, un uomo di origini straniere, forse in preda ai fumi dell’alcol, ha sfondato i vetri delle macchine del Commissariato di Polizia di Mirandola poiché aveva trovato chiuso l’Ufficio Denunce. Al di la delle responsabilità penali, vale la pena di riflettere sulla sicurezza attiva e passiva anche delle Forze di Polizia, sempre più bersaglio di pregiudicati, sbandati, malati di protagonismo eccetera. Oltre al caso di Mirandola, è opportuno sottolineare le continue aggressioni, spesso completamente ingiustificate, al personale in divisa, ma anche alle strutture che ospitano le Forze dell’Ordine, indice di malessere generalizzato ma soprattutto di completa mancanza di rispetto per chi rappresenta lo Stato. Il caso di Mirandola è però emblematico per quanto riguarda la cattiva gestione politica della cosa pubblica, visto che a prescindere dai vari governi nazionali, la sicurezza continua ad essere considerata una spesa e non un investimento: il Commissariato di Mirandola, cosi come il Distaccamento di Polizia Stradale, sono ancora in sedi provvisorie a dieci anni e mezzo dal terremoto perché il continuo taglio di risorse ha impedito di trovare una migliore e più razionale collocazione di quei due uffici di Polizia. Vero è che però, anche a livello locale, all’indomani del sisma del 2012 avevamo auspicato ed appoggiato l’idea di costruire ex novo la sede del Polizia mirandolese su terreno e a spese di privati, considerandola la scelta migliore, veloce e funzionale. Fummo durissimamente criticati ed invitati a non perorare cause private, visto che la scelta era già fatta dall’allora amministrazione locale e sottoscritta dall’amministrazione della Polizia di Stato e cioè l'ex G.I.L. Il giudizio del SIULP dell’epoca si è rivelato drammaticamente corretto: un rudere chiuso da lungo tempo e abbandonato a se stesso, danneggiato dal sisma non poteva essere una scelta veloce ed economica, come infatti si è poi rivelato. Questo dovrebbe insegnare che chi si confronta quotidianamente con i problemi interni alla Polizia di Stato, ha acquisito una conoscenza e un’esperienza che dovrebbero essere tenute in maggiore considerazione da chi poi materialmente decide, tanto a livello nazionale come a livello locale. È già da tempo che il SIULP sottolinea la necessità di trovare una soluzione che, seppur temporanea, possa garantire maggiore sicurezza passiva al Commissariato P.S. ed al Distaccamento Polizia Stradale, considerato che le lungaggini per ristrutturare il rudere ex G.I.L. vanno per le lunghissime. Confidiamo nella buona volontà dimostrata dal Comune e dai vertici di Questura e Polizia Stradale per trovare una nuova collocazione in tempi rapidissimi, soprattutto per evitare episodi come quello accaduto nella scorsa notte. Nel frattempo, però, pare molto opportuno che la politica si decida a considerare il danneggiamento di beni pubblici delle Forze di Polizia, oltre ovviamente a resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, reati gravi e quindi degni di pene decisamente superiori, visto che colpiscono quotidianamente rappresenta lo Stato italiano".
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