Mirandolexit: subito fuori i consiglieri, il resto non cambia fino al 2023
MEDOLLA - "A venti giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato, siamo qua per fare il punto sull'addio mirandolese all'Unione dei Comuni". Lo afferma il numero uno di Ucman Alberto Calciolari, in occasione della conferenza stampa tenutasi lunedì 27 giugno, presso il municipio medollese. Due i momenti in cui si concretizzerà il divorzio fra la città dei Pico e l'Unione "a otto": dapprima, una sostanziale conservazione dell'attuale stato dell'arte, fino al 31 dicembre 2022, poi l'effettiva attuazione della separazione, a partire dal 1 gennaio 2023. "Da quella data", spiega Calciolari, "anche i servizi che non hanno ancora compiuto i cinque anni di devoluzione, verranno internalizzati da Mirandola, agendo così una totale disgiunzione". Stand-by fino alla fine dell'anno, dunque, con una sola novità nell'immediato: l'esclusione dei consiglieri mirandolesi di Ucman, che lasceranno il consesso già a partire dalla prossima convocazione dell'assemblea.
"E' un protocollo di pronto soccorso", prosegue il sindaco di Medolla, "utile a gestire questa fase di passaggio. Consentirà ad entrambi gli enti di organizzarsi in vista del 2023, assicurando ai cittadini la massima continuità dei servizi". Parole a cui hanno fatto eco quelle del collega concordiese Luca Prandini, che ha insistito sulla necessità di mantenere omogeneità sul territorio: "indipendentemente dal comune di residenza, i cittadini devono godere della medesima qualità nell'erogazione delle prestazioni pubbliche".
A intervenire sul tema dell'esternalizzazione dei nidi, è invece accorsa la sindaca di Camposanto Monja Zaniboni, che ha ribadito le ragioni della retromarcia. "Al momento, abbiamo optato per la transizione di un anno nel contesto di ASP", ha chiosato l'assessora ai servizi 0-6, "poi, alla fine del 2023, valuteremo con i nuovi numeri alla mano il da farsi. La nostra azione, comunque, non sarà mai unicamente improntata a ragioni economiche". Sull'importanza del bilancio, è invece intervenuto l'assessore sanfeliciano Cirelli, che ha doppiamente rimarcato la distanza con il centrosinistra di governo in Ucman, e le velleità "divorziste" della Lega mirandolese. "San Felice non ha nessuna intenzione di abbandonare l'Unione", chiarisce Cirelli, "mentre preferisce lavorare per il suo riassetto funzionale ed economico. Sottolineo che, in quanto assessore al bilancio, l'unica voce sulla quale non taglierò mai è quella relativa all'istruzione: se sarà possibile, incrementeremo di una sezione il nostro nido".
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