Riconoscimenti europei per l’impegno di Unimore sull’inclusione nell’apprendimento digitale di studenti e studentesse
Una testimonianza di Unimore, che ha rintracciato le forze messe in campo dall’Ateneo nel corso del 2020 per arginare il distanziamento degli studenti dall’Università, causato dall’emergenza pandemica, ha trovato uno spazio di riflessione all’interno della European University Association.
Gli strumenti, adottati dall’Ateneo modenese reggiano per l’insegnamento inclusivo nell’e-learning, sono stati l’oggetto di analisi del prof. Giacomo Cabri delegato alla didattica e della prof.ssa Tindara Addabbo delegata alle pari opportunità che ha evidenziato tutti i passaggi e le azioni intraprese per diminuire il disagio degli iscritti e contrastare il fenomeno del divario digitale tra gli studenti.
La pandemia Covid-19 è stata una vera sfida per la vita accademica che ha visto Unimore implementare metodologie innovative e sviluppare una comunità di pratiche verso l’insegnamento inclusivo nell’e-learning.
Unimore ha potuto adottare una estesa diffusione della formazione a distanza, nel primo semestre 929 insegnamenti in presenza su 973 spostati online, 483 docenti in e-learning, esami a distanza e laurea online. Si ritiene che questo passaggio sia stato facilitato sia dalla presenza di corsi blended diffusa nell’Ateneo che grazie alla attenzione dell’Ateneo all’utilizzo di strumenti didattici, incluso l’accesso a videolezioni, per favorire l’inclusione di studenti con disabilità e con disturbi specifici dell'apprendimento.
Si è sviluppata inoltre una comunità di pratiche fra i docenti e con il prezioso supporto tecnico del personale Unimore per potere affrontare la sfida presentata dalla pandemia per lo svolgimento dell’attività didattica.
Nel 2020 Unimore è stata anche selezionata dalla European University Association per partecipare ai gruppi tematici su “Apprendimento e insegnamento sostenibili” con particolare riferimento agli approcci didattici per promuovere inclusione ed equità e ha potuto cogliere questa opportunità per condividere le esperienze con altre università europee con le quali ha potuto anche dare un contributo al forum delle università europee al quale appartiene.
La European University Association rappresenta più di 800 università e 33 conferenze nazionali dei rettori in 48 paesi. Attraverso la continua interazione con altre organizzazioni europee e internazionali, EUA garantisce che la voce delle università europee sia ascoltata in materia di istruzione universitaria, ricerca e innovazione.
Per colmare il divario digitale, Unimore ha utilizzato i fondi del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca per il prestito gratuito di hardware e connessioni WIFI agli studenti per l'intera vita accademica. Ai destinatari, selezionati attraverso una valutazione delle esigenze, sono stati messi a disposizione 1000 computer e 1000 modem per la connessione internet riducendo le disuguaglianze nell'accesso all'e-learning.
Oltre a ciò, Unimore, aderisce a un’indagine attualmente in corso sul personale docente e tecnico amministrativo promossa dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane al cui interno è presente una sezione dedicata alle esperienze di e-learning.
Inoltre ha creato un gruppo di lavoro nel quale esperienze di ricerca e di didattica potranno contribuire a sviluppare competenze didattiche attente alla didattica (anche a distanza) inclusiva. Unimore in questo vuole tendere ad affrontare le nuove sfide della pandemia per trasformarle in opportunità di crescita superando il divario digitale.
“Giudico l’esperienza di partecipazione come Unimore al gruppo tematico su approcci nella didattica e nell’insegnamento per promuovere inclusione e equità molto positivamente – afferma la Prof.ssa Tindara Addabbo Delegata del Rettore per le Pari Opportunità – perché ci ha consentito di condividere con colleghi e colleghe di altre università europee, sensibili alla didattica inclusiva, strategie e soluzioni per affrontare la grande sfida posta dalla pandemia verso la didattica e l’apprendimento e a stabilire contatti che possano, grazie alla ricerca e all’attuazione di buone pratiche, creare un ambiente realmente inclusivo”.
“Il confronto con altri atenei e la condivisione di buone pratiche arricchisce tutti i partecipanti – afferma il Prof. Giacomo Cabri – e far parte del gruppo di lavoro dell’EUA ci ha permesso di farlo a livello europeo. È stata una esperienza molto interessante che speriamo abbia ricadute positive su tutto il nostro ateneo. Speriamo di ripetere una esperienza simile anche nel 2021, magari con qualche incontro in presenza”.
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