Processo ai 26 per i fatti di Carpi, l’appello di ANPI
Il Comitato Direttivo Provinciale ANPI Modena ha appreso in questi giorni, dagli organi d’informazione, lo stato del procedimento penale nei confronti delle 26 persone che a Carpi, la sera del 4 Agosto 2017, si sarebbero recate in Via K. Marx in dissenso alla presenza di Forza Nuova e dell’udienza fissata per il prossimo 23 Aprile in cui dovrebbe essere pronunciata la sentenza.
Il Direttivo Provinciale di Modena riunitosi il giorno 16 Febbraio 2021, coordinato dal Presidente Lucio Ferrari, ha confermato e ribadito la posizione assunta dallo stesso Direttivo Provinciale il 23 Giugno 2018 all’unanimità, con una astensione e nessun voto contrario, espressa nel documento che qui si allega (a firma dell’allora Presidente Aude Pacchioni). Di seguito la nota stampa in forma integrale:
Il 4 agosto 2017 Forza Nuova ha promosso la prima manifestazione a Carpi per contestare l’arrivo e l’insediamento di alcuni immigrati in una palazzina di Via K. Marx, Venuti a conoscenza della manifestazione attraverso i social, gli organi dirigenti di ANPI di Carpi hanno convenuto di stigmatizzare tale manifestazione xenofoba e fascista cercando la massima unità delle forze sociali e politiche della città, cercando di isolare politicamente tale manifestazione ed utilizzando gli strumenti che la nostra democrazia mette a disposizione dei cittadini. Hanno deciso, perciò, con l’adesione della Amministrazione Comunale, del PD, di Art. 1 MDP, PCI, Rifondazione Comunista, della CGIL, di ARCI e di altre Associazioni di promuovere un presidio davanti al Municipio di Carpi. Anche in quella occasione è stata sottolineata l’esigenza che Parlamento e Governo creassero le condizioni per una applicazione della XII Disposizione transitoria sul divieto di costituzione del disciolto partito fascista sotto ogni forma e si creassero le condizioni per un pieno rispetto delle Leggi Scelba e Mancino che indicano chiaramente fuori legge le Associazioni e/o i partiti che si richiamano a valori e principi incompatibili con il dettato costituzionale. A questo obiettivo si è impegnata l’ANPI di Carpi raccogliendo oltre 700 firme in calce alla petizione per impedire la concessione di spazi e l’uso di beni pubblici a persone ed enti che si rifiutano di abiurare l’ideologia fascista. Ma a tutt’oggi non sono stati assunti i provvedimenti da noi richiesti. Alcune persone, forse ritenendo insufficiente ed inadeguato il Presidio di ANPI e delle altre forze aderenti, hanno ritenuto di dover andare a protestare per la presenza di Forza Nuova a Carpi a poca distanza dalla manifestazione di Forza Nuova. La scelta di andare in Via K. Marx ha rischiato di dividere e di indebolire la spinta dell’antifascismo carpigiano e per questo, e per le modalità con cui è stata compiuta, l’ANPI non l’ha condivisa e conferma oggi tale valutazione. ANPI in ossequio al suo alto ruolo istituzionale non può che agire in coerenza con i principi costituzionali e con le leggi vigenti. Non v’è dubbio che nell’autorizzare la manifestazione di Forza Nuova in quel preciso punto della città è emersa una sottovalutazione da parte degli Organi preposti alla sicurezza; non si è colta la potenziale pericolosità della presenza di Forza Nuova in una città che ha antiche e solide radici antifasciste e, quindi, poco si è fatto per prevenire potenziali contatti o scontri. E, purtroppo, a quanto ci risulta, elementi di Forza Nuova hanno provocato lo scontro dove è rimasto ferito un Agente della Polizia. ANPI ritiene che sia ingiusto e sommario condannare in modo tanto pesante le persone che si sono recate in Via K. Marx a protestare contro la manifestazione di Forza Nuova. Facciamo, perciò appello agli organi preposti di esaminare i diversi casi in modo oggettivo scagionando chi non ha compiuto sostanziali violazioni di legge. E siamo certi che molti dei condannati sapranno dimostrare la loro estraneità ai fatti che vengono loro contestati. Nello spirito dell’appello nazionale “Mai più fascismi Mai più razzismi” sottoscritto da ANPI e da altre organizzazioni, chiediamo alle Istituzioni di operare affinché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, vietando presidi e manifestazioni razziste e fasciste che rappresentano un pericolo per la convivenza civile e democratica. Chiediamo, inoltre, che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano sciolte per legge.
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