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13 Maggio 2025
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Nuovo finanziamento a studio Unimore per la terapia delle malattie da prioni

La ricerca sulle nanomedicine di Unimore raggiunge un nuovo traguardo assicurandosi un finanziamento internazionale di 100.000 dollari promosso dalla Creutzfeldt-Jakob Disease Foundation. Lo studio, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, riguarda l’applicazione di nanomedicine per il trattamento della malattia da prioni, nota anche come “mucca pazza”.

La Nanomedicina di Unimore ancora premiata con un finanziamento internazionale.

Dopo un precedente finanziamento, che ha supportato le fasi iniziali di una ricerca innovativa nel campo della nanomedicina e delle malattie da prioni condotto congiuntamente dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dall’Università di Modena e Reggio Emilia, la fondazione Creutzfeldt-Jakob Disease Foundation ha deciso di investire ulteriormente su questo approccio finanziando con un grant di 100.000 dollari il progetto del laboratorio Nanotech del Te.Far.Ti del Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore, sempre in collaborazione con il Mario Negri, al fine di sviluppare nuovi approcci per la terapia delle malattie da prioni.

Tali patologie, dette anche “encefalopatie spongiformi trasmissibili”, sono malattie degenerative del sistema nervoso centrale che colpiscono l’uomo e altri mammiferi. Nell’uomo sono molto rare (l’incidenza è 1-2 casi per milione di persone all’anno) e caratterizzate da una latenza lunga, ma che, successivamente alla comparsa dei primi sintomi, portano ad una evoluzione veloce, senza cura e con esito infausto.

Il progetto iniziato nel 2018 si fonda su una forte collaborazione tra Unimore e il Mario Negri e si pone l’obiettivo di utilizzare nanoparticelle polimeriche direzionate al Sistema Nervoso Centrale, in grado di trasportare un nuovo farmaco al cervello che può contrastare le prionosi, come la malattia di Creutzfeldt-Jakob, la controparte umana del morbo della “mucca pazza”.

Il progetto finanziato quest’anno, di cui è responsabile la Prof.ssa Barbara Ruozi di Unimore, con il supporto di un team di ricercatori tra cui il Dott. Jason Duskey, in collaborazione con il Dr. Roberto Chiesa, coordinatore del Laboratorio di Neurobiologia dei Prioni del Dipartimento di Neuroscienze dell’Istituto Mario Negri, si propone di ottimizzare una produzione di nanomedicine in grado di veicolare selettivamente farmaci al Sistema Nervoso Centrale per ottenere una possibile avanzamento di questo approccio innovativo come nuova terapia per la malattia da prioni.

“Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto e per la fiducia che la CJD Foundation ha riposto in una idea progettuale in cui tutto il nostro gruppo crede da anni, rivolta alle innovazioni in nanomedicina nelle terapie di patologie del Sistema Nervoso Centrale - commenta la Prof.ssa Barbara Ruozi, responsabile del progetto. Si tratta di un supporto che segue un finanziamento già ottenuto in precedenza e che ci conferma come il progetto sia ben indirizzato ed focalizzato in un’area di ricerca in cui anche Unimore ha creduto fortemente, con la creazione di una piattaforma di Nanomedicina interna all’Ateneo. Una ricerca che rafforza non solo gli studi intercorsi ma anche la stretta collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario NegriCome già detto in occasione del precedente finanziamento, questo riconoscimento assume per noi un valore etico e di responsabilità scientifica, come ricercatori e scienziati ancora maggiore, in quanto queste fondazioni sono finanziate da pazienti o da parenti di pazienti che hanno investito i loro risparmi e puntato sullo sviluppo delle nostre ricerche e ai quali risponderemo con il nostro massimo impegno, sperando di ottenere risultati sempre più rilevanti”.

Barbara Ruozi

è professoressa associata di Tecnologia Farmaceutica presso il Dipartimento di Scienze della Vita. Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF) nel 1997, PhD in “Scienze del Farmaco” nel 2001.

Oltre a ricoprire diversi ruoli accademici all’interno del corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, attualmente è anche Direttrice della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera.

I risultati ottenuti nella ricerca sulla nanomedicina le hanno permesso di essere premiata con diversi riconoscimenti tra cui “The International Journal of Nanomedicine Early Career Award-2009”.

Membro di società di tecnologia farmaceutica nazionali e internazionali come European Technology Platform on Nanomedicine, Controlled Release Society Italian Chapter, Aitun, AAPS Italian University Chapter,  è autrice o coautrice di oltre 110 articoli di ricerca, capitoli di libri e recensioni, pubblicati su riviste o serie di libri internazionali, che si occupano principalmente di progettazione tecnologica di nanomedicine per la terapia di patologie del SNC, tumorali e patologie rare (Indice H = 28; 2830 citazioni, Fonte Scopus)

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