Rottura argine Panaro, consigliera regionale Castaldini (FI) chiede chiarezza sui risarcimenti
di Simone Guandalini
Attraverso un''interrogazione, la consigliera regionale Valentina Castaldini (FI) chiede chiarezza sul lavoro della Regione in merito ai risarcimenti per i cittadini danneggiati dall'esondazione del Panaro dello scorso 6 dicembre.
In particolare, Castaldini interroga l'amministrazione regionale per sapere "quali iniziative si intendano sollecitare per garantire adeguati risarcimenti a privati e imprese danneggiati dalla piena del Panaro e dalle conseguenze della rottura dell’argine; quali somme siano state anticipate dalla Regione e con quale finalità e quali interventi di ristoro immediato siano stati erogati a famiglie e imprese.
Inoltre, l'atto ispettivo interroga la Giunta per sapere "se e come sia stato fornito personale aggiuntivo ai Comuni colpiti dall’alluvione; quante risorse siano state destinate al territorio modenese per il piano di interventi di messa in sicurezza del reticolo idrografico a seguito dell’alluvione del 2014; quante risorse siano state fino ad ora utilizzate e per i finanziamenti di quali opere e quali progetti nonché se fra questi interventi ce ne siano anche relativi al tratto di fiume arginale interessato dalla rottura e quali opere siano ad oggi state finanziate, realizzate e/o in fase di progettazione in relazione ai finanziamenti stanziati".
Castaldini è molto attenta proprio sulla manutenzione del fiume Panaro tanto da chiedere alla Giunta "se il tratto di argine del Panaro che ha ceduto fosse stato interessato da interventi di manutenzione o di monitoraggio nel recente periodo e quali azioni si intendano intraprendere per affrontare l’annoso problema del dissesto idrogeologico delle zone colpite dall’alluvione".
Dalla consigliera grande attenzione alla gestione delle risorse e delle opere già realizzate: "Si conferma -scrive infatti nell'interrogazione- il mancato utilizzo della seconda cassa d’espansione del Panaro e le ragioni del mancato collaudo?
Come si giudica l’attività realizzata per il contrasto degli animali quali, volpi, nutrie e istrici in particolare in quel tratto arginale e di territorio interessato dal cedimento dell’argine?".
A essere chiamati in causa da Castaldini sono proprio Regione e Provincia: "La Giunta -chiede la consigliera- è a conoscenza di piani provinciali o regionali per prevenire il dissesto idrogeologico del Secchia e del Panaro, comprensivi della progettualità dei tre scenari previsti dall’Unione Europea? Sono stati avanzati progetti che potrebbero beneficiare dei fondi europei 'Recovery Found'?".
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