Mirandola, Palazzo Municipale di piazza Costituente: via ai lavori di restauro
La consegna formale, con relativa sottoscrizione dei verbali, è avvenuta il 9 novembre scorso alla presenza dei rappresentanti delle due aziende costituenti il R.T.I. aggiudicatario: “AEC Costruzioni s.r.l.”, di Mirandola (MO) e “Alchimia Laboratorio di restauro” di Cavezzo (MO). Imprese che si affiancano a un nutrito pool di tecnici - che seguiranno l’esecuzione dei lavori in conformità all’ambizioso progetto approvato, coordinato dall’Ing. Corrado Faglioni di Enerplan srl - a partire da quelli del servizio LL.PP. del Comune di Mirandola: il caposervizio Geom. Aurelio Borsari, il R.U.P. Arch. Michela Di Leva e l’assistente al R.U.P. Ing. Laura Barbieri; il Direttore dei lavori nonché coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, l’Ing. Luigi Tundo; il direttore operativo delle opere architettoniche di restauro, il Prof. Ing. Claudio Galli; il direttore operativo degli impianti, l’Ing. Flavio Poletti; i direttori operativi delle opere strutturali, l’Ing. Fabio Lugli, l’Ing. Mauro Cuoghi e l’Ing. Angelo Luppi e il collaudatore Ing. Marco Soglia.
Ubicato in piazza della Costituente 1, il Palazzo Municipale, noto anche come “Loggia dei Pico” fu fatto erigere da Giovanni Francesco I dei Pico a decorrere dal 1468 e terminato dai suoi successori. Costituisce la quinta urbana di piazza Costituente ed ha sempre rappresentato il fulcro della vita cittadina in quanto sede comunale. Ingenti i danni causati dal sisma del 2012 Alla struttura che, pur presentandosi all'esterno in apparente buono stato di conservazione, annovera al proprio interno, gravissimi dissesti e lesioni delle murature portanti.
“Il monumento, sede del Municipio di Mirandola – ha spiegato Letizia Budri, Vicesindaco e Assessore alla Ricostruzione - rappresenta dal punto di vista urbanistico e storico l'emergenza architettonica civile più importante di Mirandola. Gli interventi di restauro restituiranno dignità al monumento ferito, oltre che migliorarlo funzionalmente e sismicamente. Il livello di sicurezza sarà elevato alla classe IV, in un progetto che coniuga la tutela dei valori culturali ed estetico-figurativi con la sicurezza del manufatto e dei suoi fruitori. Conservazione della materia, restauro delle superfici architettoniche, adattamenti funzionali e impiantistici, sono tutte variabili di un sistema, che concorreranno all’unico obiettivo finale che è quello della tutela e valorizzazione del bene culturale.”
“Gli interventi – ha proseguito Budri - avranno come fine la “riparazione del danno cumulato, si punterà a conservare il più possibile la consistenza fisica originaria del manufatto, riutilizzando i materiali storici recuperati in combinazione con materiali moderni, tecnicamente studiati per garantire la massima compatibilità. Il riuso e la distribuzione interna del Palazzo sono stati progettati in funzione dell’inserimento delle attività programmate, recuperando le percorrenze già esistenti mediante la demolizione degli elementi impropri e provvedendo all’armonica riorganizzazione funzionale degli uffici. Estrema attenzione anche al restauro di elementi decorativi e superfici decorate- in particolare del suggestivo scalone monumentale, realizzato dal mirandolese Mario Guerzoni all'inizio del Novecento, che rappresenta un esempio di ottima architettura eclettica emiliana – ovvero delle superfici architettoniche della composta ed elegante facciata post-unitaria di Vincenzo Maestri.”
L'edificio al termine del restauro risulterà diviso in aree funzionali per meglio organizzare le attività comunali e facilitare la fruibilità: al piano terra e al piano ammezzato sono previste le funzioni a stretto contatto con il pubblico come gli uffici di Anagrafe, Ufficio di Stato civile, ecc, oltre al bar sotto al loggiato; al primo piano saranno collocate le attività di maggior rappresentatività destinate a Sindaco, Assessori, Segretario generale; la sala Granda oltre a svolgere il ruolo di sala consiliare si riapproprierà della funzione di galleria espositiva, in cui sarà ricollocata la quadreria storica; al piano secondo invece saranno disposte le attività che non hanno strette relazioni col pubblico esterno.
“Grande attenzione anche all’integrazione impiantistica, gli interventi previsti di rifacimento degli impianti termoidraulici - compreso l’allaccio alla rete cittadina del teleriscaldamento - saranno volti a rispondere alle normative vigenti in materia di risparmio energetico, per una maggiore efficienza e confort. Il progetto di prevenzione incendi, infine, ha permesso di definire dei livelli di sicurezza più elevati rispetto a quanto richiesto da normativa. Il tutto, per un importo complessivo di € 6.630.813,64, di cui € 6.071.019,64 di contributo regionale per la ricostruzione post sisma e € 559.794,00 di cofinanziamento attraverso risorse comunali”
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